Pubblicati da Staff Me.Dia.Re

Conflitti virtuali e conflitti virtuosi

Viviamo oramai da giorni in un’atmosfera surreale: da un lato, non possiamo abbracciarci ed avere contatti ravvicinati; dall’altro lato, siamo costretti a convivenze forzate “0-24” che mettono a dura prova anche i rapporti più consolidati e forti. Si sta insinuando, nei rapporti di tutti i giorni, già complicati, un nemico insidioso, perché invisibile, sul quale diventa difficile riversare la nostra rabbia, la nostra frustrazione e la nostra umana impotenza. E dunque la “valvola di sfogo” diventa il nostro PROSSIMO. Insomma siamo “animali sociali”, ma anche – e di più – “animali conflittuali”.

La campana della solidarietà sociale

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”

Quindi, in questa situazione emergenziale di epidemia, non chiediamoci per chi suona la campana: suona per noi.

Ventesima puntata di Conflitti in corso

Nel ventesimo incontro di Conflitti in corso, commentiamo la mail di un diciottenne, da oltre dieci anni spettatore e vittima del conflitto di coppia tra i suoi genitori, che, ora, costretto dal Coronavirus a restare in casa, non trova più le consuete vie di fuga dalle loro tensioni.

Nel video perciò prestiamo attenzione al punto di vista di questo giovane, i cui genitori affermano di non volersi separare solo per non farlo stare male, mentre si rinfacciano reciprocamente la “colpa” della sua omosessualità, come se questa fosse una malattia e, in quanto tale, ascrivibile alle carenze genitoriali dell’altro

Inoltre, rispondiamo ai suoi quesiti relativi a cosa pensiamo del Coronavirus e all’eventualità che la mediazione, tenuto conto dei limiti pratici legati all’epidemia, possa ad essergli d’aiuto.

Quinto appuntamento di Note di mediazione: ancora su Il caffettino caldo” per parlare del conflitto al tempo dell’epidemia

Il quinto appuntamento di Note di Mediazione  torna ad ispirarsi alla canzone “Il caffettino caldo” di Fabio Concato per riflettere su come il momento di grande difficoltà, che tutti stiamo vivendo, nello stravolgimento delle nostre abitudini, in seguito alle norme restrittive emanate dal Governo, atte a contenere la diffusione del Covid-19, si rifletta nella nostra conflittualità quotidiana e in particolare sulle modalità relazionali adottate sui social. 

Intervista a Vera Barzizza

Le riflessioni proposte da Vera Barzizza, in questo video della rubrica Interviste ad ex corsisti, sono tanto scomode quanto profonde e non scevre da risvolti autocritici. Vera Barzizza, infatti, svolge delle considerazioni che sono frutto dell’esperienza maturata come assistente sociale, in una prospettiva anche auto-osservativa in cui valorizza gli spunti offerti dalle sue competenze come mediatrice penale e come mediatrice familiare (seguì la la settima edizione del Corso di Mediazione familiare e la dodicesima edizione del Corso di Mediazione Penale dell’Associazione Me.Dia.Re.).

Quarto appuntamento di Note di mediazione: Il caffettino caldo” di Fabio Concato

Il quarto appuntamento di Note di Mediazione prende spunto dalla canzone “Il caffettino caldo” di Fabio Concato per svolgere delle riflessioni su come la mediazione dei conflitti potrebbe essere d’aiuto nella quotidianità ed, in particolar modo. in un momento socialmente non facile come quello attuale, esasperato dall’emergenza sanitaria legata al diffondersi del Coronavirus.

Riflessioni filosofiche: La mediazione dei conflitti e il concetto di applicazione.

La mediazione dei conflitti usa delle tecniche, ma non è una tecnica.

Infatti, in questo post di Maurizio D’Alessandro, prendendo le mosse da Hans Georg Gadamer, il pensatore che più ha contribuito al recupero di Aristotele nell’ermeneutica del Novecento, giunge ad affermare:

«Non si nega che la mediazione dei conflitti si avvalga di tecniche ripetibili, insegnabili e, dunque, trasmissibili, ma solo che essa usa delle tecniche senza essere essa stessa una tecnica. Il mediatore, perciò, è tenuto a tenere sempre in conto il singolo caso particolare che non va posto acriticamente sotto una categoria “tecnico-scientifica”, ma messo in relazione a più valori, massime dell’azione, norme etc. affinché il singolo caso stesso non risulti soffocato da una “proceduralizzazione” dell’agire che tenga in considerazione più i temi – quali: conflitto, sistema giudiziario, mediazione – che non i vissuti di colui il quale quel conflitto sta vivendo e che deve essere tutelato dal desiderio del mediatore di strumentalizzare conflitti e confliggenti per fini propri e che sono estranei allo spirito di neutralità, libertà di scelta, accoglienza del conflitto che dovrebbero caratterizzare queste forme di pratica».

Ma occorre leggere il post, per comprenderne i passaggi e rifletterci sopra.

Tesi di Luca Pugliese: La mediazione familiare nella separazione di fronte alla disabilità

La tesi proposta da Luca Pugliese nel Corso in Mediazione Familiare è un avvicinamento alle “famiglie lacerate non solo dal dolore del trauma che la disabilità porta con sé, ma anche appesantite dai conflitti che la separazione porta con sé“.

“In una società come quella attuale in cui le modificazioni strutturali e culturali della famiglia sono in continuo divenire, credo sia necessario lasciare aperti gli spazi del confronto e del supporto rispetto a tali cambiamenti. Il concetto di conflitto è altamente connotato da valenze negative e per questo demonizzato, tanto che si attuano comportamenti difensivi con il solo risultato dell’evitamento, mentre l’affrontare tale situazione con l’aiuto di un terzo porterebbe ad un maggior livello di benessere nella gestione dell’evento”.

Tesi di Daria Moschetti: La mediazione familiare in presenza di genitori anziani non autosufficienti

La tesi che Daria Moschetti  ha proposto al termine del Corso in Mediazione Familiare, attraverso l’esame di due casi reali, indaga le potenzialità della mediazione familiare quale risorsa per la gestione di quelle dinamiche intra-famigliari rese critiche o conflittuali dall’accudimento di un genitore anziano non autosufficiente.