Sorge la Repubblica partigiana della Val d’Ossola il 10 settembre del ’44

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Un'area di 1600 km², sei vallate, 32 Comuni e più di 80.000 abitanti furono liberate  dalla presenza nazi-fascista, con l'entrata dei partigiani a Domodossola la mattina del 10 settembre 1944. I tedeschi e i fascisti opposero una scarsa resistenza e si arresero dopo poche ore, ottenendo in cambio l'onore delle armi e la possibilità di ritirarsi in totale sicurezza. Venne creata un’organizzazione politica di stampo democratico, fondata su saldi valori umani e civili. La mancanza di supporti economici, armi e munizioni, promessi ripetutamente dagli Alleati e mai pervenuti, però, non consentì ai partigiani di reggere a lungo l'assalto dei 13.000 soldati delle forze nazifasciste. 

Gli alleati sbarcano a Salerno il 9 settembre 1943

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L'armistizio dell'8 settembre 1943 aveva posto termine alla guerra tra gli Alleati e l'Italia, ma le truppe hitleriane presenti nel nostro Paese non avevano alcuna intenzione di andarsene pacificamente. Come si vide con lo sbarco degli anglo-americani, il giorno dopo, il 9 di settembre. Quando la battaglia finì si contarono i danni degli intensi combattimenti: i bombardamenti aero-navali avevano fatto strage di civili, Battipaglia, Sarno e Scafati erano state rase al suolo, Salerno era stata duramente colpita nella parte sud, dove si trovavano la stazione ferroviaria, due caserme e una fabbrica di siluri. Dal 9 settembre '43 quella parte d'Italia scoprì cosa significa essere teatro di guerra: lutti, orrori, macerie, una popolazione stremata da malattie e fame, borsa nera, disperazione, diffidenza reciproca con i i vincitori anglo-americani, così culturalmente diversi...

8 settembre 1943, giorno dell’armistizio di Cassibile

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Le conseguenze dell'armistizio, dell'8 settembre del 1943, tra l'Italia e le forze alleate meritano di essere ricordate. Rispetto alla situazione dei militari italiani, ad esempio, ha scritto Giorgio Rochat: "Tutti avevano ragione di sentirsi traditi dal re e da Badoglio, che li avevano abbandonati senza ordini agli attacchi tedeschi. Ciò nonostante, una grande maggioranza di questa massa di sbandati preferì la fedeltà alle stellette e la prigionia nei lager”. Oltre 600mila IMI, nonostante le sofferenze, il trattamento disumano e i vissuti di tradimento e abbandono da parte della madrepatria, rimasero invece fedeli al giuramento, scelsero di resistere e dire no alla RSI (la Repubblica Sociale Italiana), repubblica fascista capeggiata da Mussolini, manichino nelle mani di Hitler. Lo fecero per motivi etici, politici o di pura e semplice coerenza e dignità umana. Una ribellione silenziosa e disarmata che non ottenne mai riconoscimento.

Il 7 settembre 2004 sono rapite Simona Pari e Simona Torretta

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Undici giorni di terrore aspettano le due pacifiste, ignare di ciò che sta per accadere loro.

Eccidio di Rizziconi. 06/09/1943

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Una strage nazista in Calabria, l'unica realizzata in quella Regione, compiuta due giorni prima del fatidico 8 settembre del '43 (il giorno in cui fu comunicata la firma dell'armistizio tra l'Italia e gli Alleati), cioè quando ancora l'Italia e la Germania di Hitler erano alleate.  17 persone uccise, di cui tre bambini e cinque ragazzi: una strage dimenticata fino a tre  anni fa e la cui motivazione non è ancora stata chiarita. Perché per 24 ore furono sparati colpi di artiglieria pesante contro un paese in cui erano presenti soltanto dei civili?

Monaco, 5 settembre 1972: la strage delle Olimpiadi

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Durante le Olimpiadi che avrebbero dovuto segnare la distensione del clima globale, Settembre nero sequestra e uccide undici atleti Israeliani

04/09/17. Pini (Lega): Credere che Regeni sia stato inviato in Egitto per studiare […] non ci crede la gente comune né gli addetti ai lavori

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Si prende spunto da un intervento, di due anni fa, di Gianluca Pini, nel dibattito sulla morte di Giulio Regeni nelle Commissioni parlamentari Affari Esteri, per ricordare che la verità e la giustizia sono lontana dall'essere raggiunte.

Il generale-prefetto Dalla Chiesa è assassinato il 3 settembre 1982

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L’abbandono, la solitudine, il presentimento e la morte. Anche il generale Dalla Chiesa ne fu vittima. Era diventato Vicecomandante generale dell’Arma, massima carica di cui poteva essere allora investito un Carabiniere. Per poter comandare la Prefettura palermitana fu messo in congedo, ma i poteri promessigli dal governo non arrivarono: a sostituirli, la sera del 3 settembre, raffiche di Kalashnikov che si abbatterono sulla macchina del generale e quella della scorta, uccidendo anche l’agente Domenico Russo.

Il 2 settembre 2015 Alan Kurdi affoga nell’Egeo insieme alla sua famiglia

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Alan perde la vita e la sua immagine diventa virale. Charlie Hebdo la mette in copertina e si scatena la polemica. Quel 2 settembre 2015 una barca di migranti siriani era affondata nell’Egeo. Qualcuno si era salvato, qualcuno no. Tra quest’ultimi, due bambini, due fratelli. La foto scattata al corpo senza vita di uno dei due, steso sulla battigia di una spiaggia turca, farà il giro del mondo. Alan era un piccolo siriano kurdo di Kobane, partito con padre, madre e fratellino a bordo di un’imbarcazione, invece che di un aereo, poiché la zia, residente in Canada, non era riuscita a porsi come garante della famiglia.

La strage di Beslan ha inizio la mattina del primo settembre 2004

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Ossezia, Inguscezia e Cecenia: gli intrecci tra le repubbliche federate russe al centro e alla base del sequestro finito in tragedia: 385 morti, di cui 154 bambini.