Pubblicati da Staff Me.Dia.Re

Tesi di Martina Todesco: mediazione familiare e coppie con figli disabili

La tesi proposta da Martina Todesco nel Corso in Mediazione Familiare) affronta il tema della mediazione in coppie genitoriali con figlio disabile.

Il mediatore ha un compito delicato e importante di riferimento e di aiuto alla coppia con tali problematiche, affinché quest’ultima si senta adeguatamente supportata a livello emotivo e relazionale e possa serenamente portare avanti il percorso di crescita del proprio figlio”.

 

Il mediatore dei conflitti e il colloquio da remoto: l’importanza della comunicazione non verbale.

La comunicazione non verbale ha un’importanza fondamentale nella relazione tra il mediatore e gli attori del conflitto. L’irruzione del SARS-CoV-2 ha reso inevitabile dei cambiamenti anche nello svolgimento dell’attività mediativa, che vanno ad interessare principalmente questo aspetto. Ma, poiché, anche quando la mediazione (familiare o in altri ambiti) si svolge online, la comunicazione non verbale resta un aspetto centrale, quali sono gli aspetti e gli accorgimenti a cui deve prestare particolare attenzione il mediatore? 

Quattordicesimo appuntamento di Note di mediazione: “Scrivimi, scrivimi” di Sergio Caputo

Nel quattordicesimo appuntamento di Note di Mediazione,  ricordiamo il video della canzone “Scrivimi Scrivimi“, di Sergio Caputo, che è un un collage di video selfie inviati al cantautore dai suoi followers. Infatti, la comunicazione non verbale dei protagonisti di quel video offre lo spunto per riflettere sulla sua importanza e sulle sue criticità nella mediazione dei conflitti, soprattutto ora che tale attività si svolge da remoto.

Ventitreesima puntata di Conflitti in corso

Nel ventitreesimo incontro di Conflitti in corso si parla dei contrasti, dai risvolti anche molto concreti, specie in questa cosiddetta Fase 2, tra chi è poco incline ad avvalersi delle maggiori possibilità di movimento restituite alla nostra libertà e chi invece di tali estensioni vuole avvalersi. Pare, infatti, che in ambito privato, familiare, si propongano contrapposizioni simili a quelle che vediamo in ambito pubblico: tra chi dice “Forza e coraggio! Ripartiamo!” e chi ribatte “Calma e prudenza! Aspettiamo!”.

Come si possono gestire tali conflitti? Quali sono i non-detti? Forse entrambe le parti vorrebbero sentire riconosciuti il loro “amore per la vita” e la loro “angoscia per la morte”, ma per entrambe accogliere il vissuto altrui significa temere di compromettere qualcosa di irrinunciabile, come la vita nei suoi vari significati? 

Distanziamento spaziale e distanziamento umano

Il distanziamento spaziale, al quale siamo stati vincolati per via del Coronavirus, non è traducibile in distanziamento umano. O, almeno, non dovrebbe. Tuttavia, negli ultimi anni, un certo distanziamento umano è stato così largamente propagandato e praticato, che l’esperienza dell’epidemia potrebbe non bastare a farci capire la natura auto-distruttiva del “ribaltamento valoriale” che lo sottende. In questo post, allora, ipotizziamo che si potrebbe conseguire un avvicinamento umano, se nuove politiche economico-sociali, finalmente attuative dei compiti assegnati alla Repubblica dalla Costituzione, si integrassero con un New Deal culturale e relazionale: cioè con servizi e prassi di ascolto, per dare alla paura, al dolore e alla rabbia la dovuta cittadinanza, impedendogli di pretendere i pieni poteri, e di mediazione, per ri-umanizzarci reciprocamente.

Intervista a Monica Carta

In questo undicesimo video della rubrica Interviste ad ex corsisti, parliamo con l’avv. Monica Carta non soltanto delle ragioni che l’hanno condotta a formarsi come mediatrice e dei risvolti pratici dell’esperienza formativa che ha seguito (declinabili proficuamente, a suo parere, nella sua pratica professionale quotidiana), ma anche del modo con il quale, secondo lei, le altre professioni, a partire da quella legale, dovrebbero guardare alla mediazione: non come una diminutio, ma come un valore aggiunto, capace di procurare autentiche gratificazioni ai professionisti non meno che ai loro assistiti.

Intervista a Micaela Linari

In questo decimo video della rubrica Interviste ad ex corsisti  parliamo con Micaela Linari, sul rapporto tra il bisogno di giustizia, anche come bisogno di riconoscimento, e la mediazione. Inoltre, Micaela si sofferma sul valore dell’ascolto, anche dal punto di vista professionale e personale del mediatore, e racconta il proprio percorso umano e professionale che l’ha portata a lasciare il precedente impiego, in un’azienda, e a lavorare in un studio legale in cui declinare le proprie competenze mediative.