Corsi e ricorsi è una nuova rubrica dell’Associazione Me.Dia.Re., simile ad altre già presenti sul web, che, come quelle, vuole contribuire a mantenere e rinfrescare la memoria circa fatti di varia natura accaduti tanto nel più recente passato che in quello un po’ più remoto. Tendenzialmente, infatti, gli eventi richiamati saranno quelli verificatisi dell’inizio del Novecento fino all’anno scorso. Tuttavia, questa rubrica presenta due caratteristiche: la prima è che è interlocutoria. In sintesi, chiunque abbia voglia di aiutarci a ricordare può segnalarci (in forma non anonima) l’accadimento che ritiene meritevole di attenzione. Pubblicheremo, quindi, tutti i fatti che ci verranno proposti, indicando anche chi è l’autore della “rimembranza”, ma riservandoci la prerogativa di verificare prima la congruità del contenuto e della forma del contributo inviato. Naturalmente, la preghiera è di scrivere dei contributi pubblicabili secondo le regole del diritto e del buon senso. L’altra peculiarità di questa rubrica riguarda il suo “taglio”. Me.Dia.Re., infatti, si occupa di mediazione familiare, penale, di gestione dei conflitti in diversi ambiti (aziendale, sanitario, scolastico..), di ascolto e sostegno per le vittime di reato e di altro ancora, pertanto, i fatti che verranno presi in considerazione saranno, soprattutto, quelli relativi al conflitto nelle sue più diverse manifestazioni e conseguenze, dal livello micro a quello macro. Saranno citati, quindi, eventi bellici, ovviamente, ma anche atti di terrorismo, episodi di criminalità organizzata e non, fatti di politica nazionale e internazionale, specie se aventi correlazioni con questioni del nostro Paese, eventi di rilevanza culturale e altri accadimenti, in vario modo oggetto di discussione, dibattito o polemica.

1916, si conclude la battaglia di Verdun

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Il 19 dicembre 1916 si concluse in territorio francese una delle più violente e sanguinose battaglie di tutto il fronte occidentale della prima guerra mondiale: la battaglia di Verdun.

1922, Strage di Torino

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Il 18 dicembre Torino ricorda la strage compiuta in città da squadre fasciste nel 1922: nell’arco di tre giorni undici antifascisti furono uccisi e una trentina feriti.

L’American Psychiatric Association toglie l’omosessualità dalla sua lista di malattie mentali

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L'omosessualità non è più una patologia mentale. O meglio, non lo è mai stata e anche gli psichiatri se ne sono resi conto. Così, piano piano, quest'idea inizia a diffondersi nel mondo scientifico e non solo.

1942, Himmler emana il decreto per internare gli zingari ad Auschwitz

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Pořajmos. Questo il nome dello sterminio che i nazisti perpetrarono nei confronti del popolo rom. L'olocausto degli zingari, che morirono in più di 500.000.

Non mollare

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È facile dire agli altri di non mollare. È un po’ meno facile dirlo a se stessi. Difficilissimo è riuscire davvero, giorno per giorno, a non mollare. Soprattutto, quando le spinte a lasciar perdere, a smettere la lotta, a rinunciare a credere, sono tante. Spinte dure, come le minacce, le botte o il carcere o il rischio di rimetterci la pelle. E spinte morbide, quali la famiglia, il posto di lavoro, la carriera, la quiete, le comodità …

Anche quel 15 dicembre un uomo decise di non mollare perché credeva fermamente che le azioni sue e degli altri, come e prima di lui indisponibili a cedere, sarebbero state «esempi di carattere e di forza morale alla generazione che viene dopo di noi»

 

Israele occupa il Golan a suon di leggi

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La storia dell'occupazione israeliana delle Alture del Golan, strappate al nemico siriano prima militarmente e, poi, giuridicamente. 

Il naturale colore della verità

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Il 13 dicembre del 2003 il mostro era stato messo in catene. E che avesse compiuto atrocità mostruose è fuori di dubbio. Non è fuori di dubbio però che le ragioni, pubblicamente dichiarate, del conflitto intrapreso per porre fine al suo dominio splendessero del naturale colore della verità.

La bomba di Piazza Fontana esplode il 12 dicembre 1969

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La "madre di tutte le stragi" creò un vuoto incolmabile: di affetti distrutti, di verità negate, di pavimenti crollati. Piazza Fontana è il simbolo di quel vuoto.

1942, inizia la seconda battaglia sul fiume Don

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Gli Italiani mandati allo sbaraglio nella fredda Russia, a combattere su terreni che non erano quelli per cui si erano specializzati, potevano ottenere un solo risultato: la disfatta.

La prima cerimonia dei Premi Nobel si svolge il 10 dicembre 1901

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La storia dei premi più famosi, che ebbero origine anche da un desiderio di riabilitazione del proprio nome. Decisamente un successo.

Verso uno Stato etico, religioso e sociale

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Perché un governo, intenzionato a trasformare uno stato laico e liberale in uno Stato etico, religioso e sociale, dovrebbe comunicare che sta per togliergli il diritto di eleggere i propri rappresentanti? Perché mai dovrebbe correre il pericolo di una qualche resistenza da parte di chi potrebbe accorgersi che, sopprimendo democrazia rappresentativa, il Potere si riprende tutto quello che l’individuo ha ottenuto, soffrendo e affrontando lotte e repressioni, rivoluzioni e restaurazioni, riforme e controriforme, progressi e regressi…?

«Chi non riesce a pensare, alla fine, spara»

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«Chi non riesce a pensare, alla fine, spara»: potrebbe essere questo il sottotitolo della controversa, pluripremiata e famosissima, opera seconda di Micheal Cimino, Il cacciatore (The Deer Hunter)che uscì nelle sale italiane l’8 dicembre del 1978. Tutti i personaggi del film, infatti, sembrano avere dei problemi nel rapportarsi con le loro emozioni e con i loro sentimenti. Questa difficoltà di stare in contatto con il loro mondo interiore, di pensare a ciò che provano, li porta a mettere direttamente in atto, senza il filtro della ragione, i  sentimenti ele emozioni, cioè, appunto ad agirli. E, poiché ciò genera esiti distruttivi e autodistruttivi, neppure col senno di poi consapevolizzati, viene da chiedersi se non fosse questo il modo con cui Cimino intendeva "denunciare" a modo suo la guerra del Vietnam. Una guerra vista, quindi, non soltanto come conseguenza di una politica sbagliata e omicida, ma come concretizzazione di una scarsa propensione di un intero popolo all'ascolto di sé, come sanguinoso esito di una profonda difficoltà nazionale nel portare le emozioni a livello del pensiero. L'adesione entusiastica o rassegnata al conflitto vietnamita, pertanto, non sarebbe che il risultato di una tendenza diffusa nei cittadini americani a tradurre sentimenti e pulsioni in irriflessive azioni.

Ma, forse, anche questa chiave di lettura è un agito, l'esplicitazione inconsapevole di un'acritica ammirazione per il regista da parte dell'autore del post. 

Quello strano colpo di Stato della notte dell’Immacolata

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Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre di 50 anni fa si consumò un singolare tentativo di colpo di Stato: il Golpe Borghese venne interrotto dallo stesso Junio Valerio Borghese, ma, forse, funzionò, secondo o al di là dell'intenzione del suo autore, proprio per il suo carattere di tentativo non finalizzato a riuscire come diretta e violenta presa del potere, ma come azione di condizionamento politico.

Il 6.12.2002 muore a Firenze Antonino Caponnetto

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Il capo del pool antimafia, che portò alle condanne di centinaia di criminali, aveva visto morire Falcone e Borsellino. Dopo la morte di quest'ultimo, arrivò a mormorare che era finito tutto. Però, il dolore non lo indusse a interrompere il suo impegno nella lotta alla mafia. Come scrisse Camilleri, Antonino Caponnetto "continuò a combattere sino alla fine, non più nelle aule giudiziarie, ma nelle aule scolastiche, o dovunque fosse possibile, per spiegare cosa era la mafia, quale tremendo danno arrecava al tessuto vitale non solo della Sicilia, ma dell’intero nostro Paese".

Tra il 5 e il 6 dicembre 2007 si scatena il fuoco omicida della ThyssenKrupp

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Ne fanno le spese sette uomini, sette operai, padri, mariti, figli. Il processo si conclude con dure condanne, ma le pene non vengono scontate dai maggiori responsabili.

Il quattro dicembre 1997 si spegne il maestro Alberto Manzi

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Un maestro che sfida anche il Ministero dell'Istruzione pur di valutare i propri allievi come ritiene giusto: “Fa quel che può, quel che non può non fa”.

3 dicembre: la violenza fascista ottiene i pieni poteri

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La violenza verbale e fisica, compiuta e giustificata in nome della difesa dell'ordine e della legalità, può portare chi ne fa uso ad ottenere i pieni poteri? Sì, può. Anzi, è successo in poco più di un mese, tra il 31 ottobre e il 3 dicembre. E i pieni poteri, una volta concessi, difficilmente vengono restituiti, così come è improbabile che la violenza rientri, se, da sovversiva e anti-sistema che era, riesce a diventare strumento, metodo e principio fondante del nuovo sistema. A rendersene conto, troppo tardi, sono stati anche alcuni tra coloro che avevano creduto nella possibilità di sfruttare e contenere la violenza, pensando di moderare e gestirne gli autori, magari governando assieme a tali seminatori di odio e di rancore. Così chi riteneva di potersi servire di quella violenza e di riuscire ad addomesticarla, non solo in molti casi ne è divenuto vittima, ma l'ha aiutata ad impossessarsi dello stato e ad essere considerata dalla società come normale, necessaria ed efficace, difesa dell'ordine e della sicurezza.

 

La fine della caccia alle streghe moderna: il maccartismo

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Il clima di sospetto generalizzato degli USA anni 50 prese il nome di maccartismo, dal suo più feroce sostenitore: Joseph McCarthy, senatore repubblicano.

La legge sul divorzio è approvata

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Un lungo iter quello del divorzio in Italia, che ha visto un recente tappa nel 2015, dopo 45 anni dall'approvazione della prima legge.

Irruzione in casa di un Presidente del Consiglio

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Anche per Nitti, che aveva guidato il nostro paese in tempi difficili, esprimere le proprie idee poteva costare intimidazione e subire gravi violazioni dei propri diritti. Dopo l'irruzione nella propria casa, ordinata da Mussolini, si trasferì con la famiglia a Zurigo e, in seguito al discorso del duce di inizio 1925, che inaugurava la ‘"ittatura a viso aperto" del fascismo, si spostò a Parigi. Qui rimase per vent'anni e la sua casa fu base di un fervido dibattito antifascista. Sapeva che «Vi sono altre guerre in preparazione. Il sentimento nazionale, trasformato in nazionalismo, mira alla depressione di altri popoli».

Il 29 novembre 1944 si consumava l’eccidio del monte Camulera

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Sul monte Camulera, nell'entroterra savonese, persero la vita cinque partigiani. Angelo "Gin" Bevilacqua era uno di questi. Durante l’interrogatorio, al tenente delle Brigate Nere che gli faceva notare che la sua fine era vicina, rispose:

Quello che sta per succedere a me, può succedere a te domani, con una differenza: io so perché muoio, tu non lo saprai nemmeno.

Picchiato e colpito più volte col calcio dei fucili, venne finito con numerosi colpi di arma da fuoco insieme ad altri quattro partigiani.

Veneto Fronte Skinhead vs Rete Como Senza Frontiere

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Il 28 novembre 2017 un gruppo di skinhead irrompe in una riunione di volontari comaschi che cercano di cambiare la percezione del problema della migrazione.

Il 27 novembre 1978 viene ucciso Harvey Milk

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Harvey Milk,  il primo consigliere comunale dichiaratamente gay degli Stati Uniti, era riuscito a far respingere dai cittadini della California la Proposition 6, supportata dal senatore conservatore Briggs, che avrebbe permesso il licenziamento degli insegnanti dichiaratamente gay, solo per il loro orientamento sessuale. Pochi giorni dopo, il 27 novembre 1978, il consigliere comunale Dan White, dimessosi perchè contrario ad una legge che riconosce pari diritti alle persone omosessuali, entrato in municipio con una pistola e 10 caricatori in tasca, dopo aver cercato inutilmente di convincere il sindaco George Moscone a riconfermarlo  e avergli sparato spara tre colpi al collega consigliere Harvey Milk, finendolo con due colpi a bruciapelo alla testa.

Quando il conflitto crea una spirale di violenza senza fine

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Antonescu, conducător rumeno, represse nel sangue la ribellione dei propri ex-alleati, che avevano osato sfidare la sua leadership.

Las Mariposas provarono che il femminile è una forma di dissidenza

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Minerva, Maria Teresa e Patria Mirabal sono state uccise per le loro idee politiche e perché reputavano un dovere l’esporsi per sostenerle. Sono state uccise perché il loro essere donne irritava il regime: frequentavano l’università, guidavano la macchina, partecipavano a riunioni maschili. Oggi, la loro memoria viene chiamata a simboleggiare tutte quelle donne che subiscono abusi, soprusi, umiliazioni,
violenza fisica o morte.

Tornando a casa per fare i conti con se stessi.

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Tornando a casa capita di provare un senso di colpa, o di vergogna, per avere preso parte ad un conflitto, specie se le ragioni di esso erano oscure e se si scopre di non essersi battuti dalla parte del "bene". Il film di Hal Ashby, che procurò due Oscar ai suoi interpreti (Jane Fonda e Jon Voight) e uno agli sceneggiatori, proprio con questa ingombrante realtà si misurava. Uscito in Italia il 24 novembre del 1978, riscosse un buon successo anche per lo scalpore di una scena d'amore. A renderlo efficace ancor oggi, però, sono i suoi personaggi, che, come la comunità nazionale cui appartengono, hanno smarrito la loro identità e mettono in discussione i valori, soprattutto il patriottismo acritico, che avevano fin lì accettato e praticato.

Strage di Bologna: il 23 novembre 1995 arriva la sentenza definitiva

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Il procedimento per quella tragica vicenda durò otto anni, ma ne erano già passati sette dall'esplosione che ferì mortalmente la città emiliana.

«Una perdita di futuro» che dura dal 22 novembre 1963

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«Che tipo di pace cerchiamo? Sto parlando di una pace vera. Un tipo di pace che rende la vita sulla terra degna di essere vissuta. Non solamente la pace nel nostro tempo, ma la pace in tutti i tempi. I nostri problemi vengono creati dall'uomo, perciò possono essere risolti dall'uomo. Perché in ultima analisi, il legame fondamentale che unisce tutti noi è che abitiamo tutti su questo piccolo pianeta. Respiriamo tutti la stessa aria. Abbiamo tutti a cuore il futuro dei nostri figli. E siamo tutti solo di passaggio». L'uomo che aveva pronunciato queste parole fu ucciso il 22 novembre del 1963 e con lui venne ammazzata la speranza di milioni di persone in un mondo migliore. Quel mattino, rivolto alla moglie, John Kennedy, dopo aver letto un giornale di estrema destra in cui lui e suo fratello, Ministro della Giustizia, erano definiti nemici dell'Occidente e filocomunisti, disse: «Oggi andiamo nel paese dei matti. Comunque, Jackie, se qualcuno vuole spararmi con un fucile da una finestra, nessuno può impedirlo, perciò perché preoccuparsi?»

21.11.17 scoperto il mostro di Gizzeria

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Esattamente due anni fa, i carabinieri di Lamezia Terme scoprono una tragedia decennale: un uomo ha segregato l'ex badante della compagna (deceduta) per dieci anni. La ragazza, una rumena di diciannove anni, resa schiava e costretta a subire le perversioni dell'uomo, a causa delle innumerevoli violenze sessuali, ha avuto due figli, una femmina di tre anni e un maschio di nove.

Le prime leggi fascistissime

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Le leggi fascistissime, approvate dal Senato 98 anni fa, furono una tappa fondamentale per instaurare la dittatura in Italia e “fecero scuola” per molti altri aspiranti dittatori in Europa e altrove. Sciogliendo tutti i partiti, le associazioni e le organizzazioni volte ad esplicare un'azione contraria al regime, quelle norme fecero del Partito Nazionale Fascista l'unico partito ammesso e, per garantirne il potere assoluto, provvidero a sopprimere tutte le libertà fondamentali: la libertà di stampa, la libertà di manifestazione del pensiero, di associazione e di parola.