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da ottobre 2018 a ottobre 2020
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La battaglia, che si concluse il 19 novembre 1916, procurò 620.000 perdite tra gli Alleati e circa 450.000 tra le truppe tedesche: quella della Somme è stata una delle più sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale. Per ogni metro guadagnato persero la vita 150 soldati: la conquista di meno di un centimetro di terreno richiedeva la morte di un soldato.
Estratto dell’intervento sulla mediazione in materia sanitaria di A. Quattrocolo al Convegno “La Mediazione nella responsabilità medica e nel volontariato”. Nel ragionamento che cerco di proporre verrà esplicitata una particolare dimensione del conflitto, ossia la sua non staticità, il suo carattere dinamico: la cosiddetta escalation del conflitto, ossia quella dinamica che porta le parti a […]
Il seminario si propone come un’occasione di approfondimento tematico, in prosecuzione delle problematiche affrontate nel corso-base di Migrando. Esso ha per oggetto le varie forme di radicalizzazione (da quella di matrice islamista a quelle derivanti da ideologie xenofobe) che si producono nello scenario contemporaneo e che si connettono ai processi di globalizzazione ed ai loro effetti sulle diverse società mondiali.
La Giustizia Riparativa, invece, distinguendosi nettamente dai modelli della Giustizia Retributiva e Riabilitativa, che normalmente prevalgono nei vari ordinamenti – compreso quello italiano – consiste di percorsi che consentono alla vittima di recuperare una posizione di centralità nel procedimento penale e al reo di accettare la responsabilità delle proprie azioni, così sanando la lesione al tessuto sociale che la commissione del reato di fatto ha determinato.
L’obiettivo principale dei percorsi di mediazione è riuscire a dare la parola alle vittime. Perché all’interno del procedimento penale minorile non c’è molta attenzione per le persone che hanno subito il reato. Spesso le vittime non vengono, non dico comprese o aiutate, ma nemmeno ascoltate.
Intervista ad Alessio Gaggero, Psicologo e Mediatore presso il Centro di Mediazione Penale della Città di Torino.
Se il dialogo presuppone un concetto di verità, il confronto prevede, invece, che ci sia il reciproco presentarsi di due punti di vista a cui viene offerta la possibilità sia di un incontro sia di uno scontro, sia di una convergenza sia di una divergenza. Il fine del dialogo in generale è trovare un’intesa o percorrere una strada concettuale che abbia come fine la scoperta della verità.
“L’effetto di una mediazione consiste nell’arrivare a “sentire l’altro”, a comprendere empaticamente la sua verità”. A. Quattrocolo
L’ermeneutica come teoria dell’interpretazione si è imposta nel Novecento come uno degli indirizzi teorici più importanti, ma l’interpretazione non va pensata come esercizio teorico astratto perché essa è, come afferma Hans-Georg Gadamer, “già sempre in applicazione” come mediazione tra un universale e un singolo caso particolare. L’ermeneutica fornisce, dunque, degli spunti alla riflessione etica e, a partire dalla riflessione di Emmanuel Lévinas, sull’impossibilità di “ridurre l’Altro, il Diverso al noto e all’identico” si analizzerà l’incontro con il diverso da sé.
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