Tesi di Lucia Santamaria: “Ben ti sta!” Sofferenza, pena e colpa tra mediazione familiare e mediazione penale

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La tesi di Lucia Santamaria per il Corso in Mediazione Familiare è un approfondimento del «legame che la mediazione ha con la verità» proprio «nel suo discostarsi dall’accertamento dei fatti», per aprirsi alla ricerca «di una grammatica e di una semantica emotiva capace di riconoscere a ciascuno la verità e la dignità del suo vissuto».

Tale percorso, nella tesi di Lucia Santamaria passa anche attraverso la descrizione di una sua esperienza significativa come insegnante di una scuola superiore di secondo grado.

Mediazioni e compromessi come sinonimo di vita (libera)

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Mediazioni e compromessi punteggiano le nostre vite di tutti i giorni. Sulle mediazioni e sui compromessi si sono fondate delle costituzioni, si sono approvate leggi d'importanza capitale e si sono costruite innumerevoli maggioranze di governo, perfino esecutivi di unità nazionale, fin dai tempi della Prima Guerra Mondiale (ma si potrebbe risalire alle guerre napoleoniche), nel Regno Unito, come del resto, in Italia.

Scriveva Amos Oz

«Nel mio mondo la parola compromesso è sinonimo di vita (...) Il contrario di compromesso è fanatismo, morte (...). Ritengo che l’essenza del fanatismo sia nel desiderio di costringere gli altri a cambiare».

Se il compromesso (e la mediazione che lo ha prodotto) è il contrario del fanatismo, cioè del progetto di cambiare gli altri, allora anche i mediatori, forse, dovrebbero stare attenti a non diventare fanatici della mediazione e del compromesso cercando di costringere i protagonisti del conflitto a cambiare, cioè a smettere di essere in conflitto.

Mediazione e compromesso

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Mediazione e compromesso sono spesso intesi come un binomio, un'accoppiata inscindibile. Tanto che talvolta pare quasi che significhino la stessa cosa. Ciò per lo più si verifica allorché mediazione e compromesso sono percepiti e intesi in senso negativo, come indici di debolezza, come sintomi di una mancanza di valori e perfino come sospetta disponibilità a simpatizzare con il nemico. Tuttavia, esiste e ha un certo consenso anche la posizione, opposta, di chi tesse le lodi della disponibilità alla mediazione e al compromesso, ritenendola sinonimo di maturità e di capacità di dialogo.

Non manca, peraltro, il conflitto tra i fautori della mediazione e del compromesso e coloro che si rifiutano anche solo di prenderne in considerazione l'eventualità.

Ma che rapporto c'è tra mediazione e compromesso? In molti casi, anche in ambito professionale (si pensi alla mediazione civile e commerciale o alla mediazione familiare), si potrebbe dire, che è largamente diffusa una rappresentazione di tale relazione come se fosse di tipo "genitoriale" (una mediazione riuscita genera un compromesso, cioè un accordo), ma non è detto che mediazione e compromesso debbano essere necessariamente associati. Non è detto, cioè, che il fine di un intervento di mediazione debba essere necessariamente il conseguimento di un compromesso tra i protagonisti del conflitto. In questo articolo spieghiamo quali sono le conseguenze "operative e commerciali" di una stretta correlazione tra mediazione e compromesso e come sia possibile intendere e svolgere la prima senza avere come fine il raggiungimento dell'accordo.