L’URSS parte alla volta della Luna

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Da uno dei più pericolosi conflitti della storia umana scaturirono conquiste scientifiche prima inimmaginabili. 

Hitler non fece né un colpo Stato, né una rivoluzione

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Quel 30 gennaio del 1933 non ci fu un colpo di Stato né una…

La mediazione familiare va sospesa nei casi di violenza psicologica

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La violenza psicologica nelle relazioni di coppia La violenza…

Emilio Alessandrini, pubblico ministero ucciso da Prima Linea

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"Sarà per quella faccia mite, da primo della classe che ci lascia copiare i compiti, sarà per il rigore che dimostra nelle inchieste, Alessandrini è il prototipo del magistrato di cui tutti si possono fidare; era un personaggio simbolo, rappresentava quella fascia di giudici progressisti, ma intransigenti, né falchi chiacchieroni, né colombe arrendevoli."
Walter Tobagi

La tortura libera il Generale Dozier dalle BR

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Un successo internazionale o una macchia indelebile? Forse, la medaglia per il caso Dozier presenta due facce opposte. Luci e ombre di una storia insabbiata per decenni. 

Oggi è il 27 gennaio

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Solo ricordando, si può contrastare la sleale, cinica e opportunista propaganda di chi, per calcolo politico o per ottusità, da sempre tenta di  negare la verità di quella tragedia immane. E si può smascherare chi cerca di impedire che la memoria collettiva aiuti a riconoscere la natura delle atrocità commesse ai giorni nostri.

1944, viene ucciso il partigiano Felice Cascione, autore di “Fischia il vento”

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Non scrisse solo la canzone: "Ferito in uno scontro con preponderanti forze nazifasciste rifiutava ogni soccorso e rimaneva sul posto per dirigere il ripiegamento dei suoi uomini."

Paul Newman, un uomo oggi

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«Ciò che vorrei scritto sulla mia tomba», disse una volta Paul Newman, «è che sono stato parte della mia epoca».

Lo fu, eccome se lo fu. E fu anche fortunato, certo. Però, seppe condividere i benefici che la fortuna gli portò. Si batté per le sue idee e i suoi valori, in campo politico, culturale, sociale e ambientale, con la stessa generosità con cui si impegnò nel sostegno verso i sofferenti e con lo stesso sentimento di gratitudine. Poco prima di morire disse alle sue figlie:

«è stato un privilegio essere qui». 

Ciaccio Montalto è condannato a morte dalla mafia

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Al pari di tanti suoi colleghi, anche questo magistrato aveva guardato dritto nella tana del lupo, come il proprio lavoro e la propria etica gli imponevano.  Lo piansero la moglie e le tre figlie, oltre a ventimila persone accorse per rendere omaggio a quel combattente caduto.

Guido Rossa, primo sindacalista ucciso dalle BR

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L'unico che mise la faccia, e la firma, in quell'atto di responsabilità, pagò a caro prezzo l'isolamento dettato dalla paura.