Il 31 agosto 2017 l’aggressione della donna rumena in provincia di Savona è di dominio pubblico

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Razzismo o no? Comunque, le lesioni sono attestate dai referti. Il resto è competenza della magistratura.

30 agosto 1918: attentato a Lenin e immediata risposta bolscevica

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La guerra civile russa fu inasprita da una giornata di attentati alla Rivoluzione: si scatenò il Terrore rosso. Cinquecento prigionieri di Pietrogrado furono giustiziati il giorno stesso; altri trecento morirono nel mese successivo; le piazze diventarono teatro di fucilazioni di ex ufficiali zaristi e socialisti rivoluzionari. In tutta la Russia scorreva il sangue dei nemici della rivoluzione, soprattutto di quelli senza armi: furono emesse 6185 condanne a morte. Chissà quanti morirono in realtà.

Il fine della mediazione non è prestabilito dal mediatore

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Mentre in Parlamento si discute un disegno di legge teso ad introdurre l'obbligo di seguire un percorso di mediazione familiare per le coppie in fase di separazione, sulla base di una quasi ventennale esperienza pratica, proponiamo qualche riflessione su natura e obiettivi del percorso mediativo, secondo un particolare approccio che ambisce a rispettare massimamente la libertà degli attori del conflitto.

Libero Grassi muore la mattina del 29 agosto 1991

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L'imprenditore palermitano osò sfidare l'estorsione di Cosa nostra e, per questo, fu ucciso. È oggi ricordato come un eroe "normale". Ma le sue parole restano terribilmente vere e attuali. “I miei colleghi mi hanno messo sotto accusa, dicono che i panni sporchi si lavano in famiglia. E intanto continuano a subire: perché lo so che pagano tutti…Io, con le mie denunce, ho fatto arrestare da solo otto persone. Se duecento imprenditori parlassero, milleseicento mafiosi finirebbero in manette. Non avremmo vinto noi così?”.

Solo 12 professori universitari, su oltre 1200, rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo

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Dodici professori ordinari su 1.250 rifiutarono di piegarsi al duce, non accettando di «giurare fedeltà al Regime Fascista e di formare cittadini devoti al Regime Fascista». Quei dodici perdettero la cattedra e la libertà personale, ma non quella del pensiero, della coscienza, non la coerenza con se stessi e i loro valori e non la dignità. Citando un'espressione, di uno di loro, Gaetano De Sanctis, quei 12 furono tra i pochissimi che ebbero «parimenti sdegno di essere oppressi e di farsi oppressori».

27 agosto 1916 Ungaretti scrive San Martino del Carso, mentre il Regno d’Italia dichiara guerra alla Germania

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Ungaretti il 27 agosto 1916 era al fronte, sul Carso, immerso nel macello della Prima Guerra Mondiale. 

Di queste case
non è rimasto
che qualche brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
È il mio cuore
il paese più straziato.

Più tardi sostenne che quella era "stata una delle guerre più stupide che si potessero immaginare, a parte che la guerra è sempre stupida; ma quella era particolarmente stupida” e che "la guerra è e rimarrà l’atto più bestiale dell’uomo”.

26 agosto 2004: uccisione del reporter italiano Enzo Baldoni

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L'esercito Islamico dell'Iraq sequestra e uccide, nell'arco di 6 giorni, il giornalista che si occupava di resistenza irachena. Chi l’ha conosciuto lo descrive come un idealista, un sognatore, tanto ironico e irriverente quanto carico d’umanità. Inviato di guerra anomalo, non opinionista e neppure corrispondente, ma semplice reporter che coglie l’attimo e lo narra nella sua nudità, sceglie di mantenere sulle cose “lo sguardo di Candide”, libero da preconcetti.

25 agosto del 1944: Parigi è liberata!

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Gli ultimi giorni prima della liberazione di Parigi furono contraddistinti da numerosi avvenimenti militari, diplomatici e simbolici, che avrebbero segnato la storia francese degli anni a venire. Soprattutto quel 25 agosto 1944 quando gli Alleati entrarono nella capitale, non trovarono quella devastazione che il il Führer aveva ordinato. Il generale Von Choltitz, infatti, che era stato nominato da Hitler in persona comandante militare dell’intera Parigi, non seguì le disposizioni del proprio superiore, grazie anche alla fine opera diplomatica svolta dall’allora console generale di Svezia Raoul Nordling.

Eccidio nazifascista di Vinca 24 agosto 1944

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La mattina del 24 agosto 1944, gli abitanti di Vinca, un piccolo borgo ai piedi delle Alpi Apuane, tra il fragore delle mitragliatrici, le urla dei feriti e gli ordini secchi in tedesco, udirono nettamente dialoghi in italiano, con l’inconfondibile inflessione dialettale della zona ("Giovanni, si ammazza?"- "Ammazzane quanti ne vedi".). Non era la prima volta che le truppe naziste si avvalevano di collaborazionisti fascisti, ma l’eccidio di Vinca è forse il primo caso attestato in cui gli uomini delle Brigate Nere competono in efferatezza con i tedeschi, partecipando direttamente all’azione. Quella di Vinca, che fu una delle stragi nazifasciste più crudeli per le modalità delle singole uccisioni e per gli episodi di sadismo contro i civili (171 assassinati, di cui 95 donne e quasi metà bambini, di cui 4 bimbi sotto l'anno e 11 sotto i dieci anni, e anziani, fra cui molti infermi e malati), rientrava nella repressione anti-partigiana, attuata  nel  triangolo  compreso  fra  Appennino, Apuane e mar Tirreno nell’estate 1944, a ridosso del tratto occidentale della Linea Gotica.

La libertà e la mediazione

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 La libertà degli attori del conflitto è alla base di un particolare modo di intendere e praticare la mediazione nei diversi ambiti (familiare, penale, sanitario, aziendale, sociale…)