Ratio e regole del Blog

Da dove nasce, a chi si rivolge e come partecipare

L’Associazione Me-Dia-Re propone in questo Blog uno spazio di riflessione, dialogo e condivisione, gestito secondo criteri che rinviano al proprio modello di Political Conflict Management.

L’Associazione Me.Dia.Re., che sulla base di una costante esperienza sul campo ha sviluppato un’impostazione innovativa di gestione dei conflitti, proposta nei Servizi di Ascolto e Mediazione e nei servizi e progetti di mediazione familiare, penale, sociale, sanitaria (Clinical Conflict Management) e nei contesti di lavoro (Organizational and Interpersonal Conflict Management), e che nel quotidiano svolge un’intensa attività di sostegno psicologico gratuito a favore di chi si trova in particolari situazioni di disagio (ad esempio, con il progetto SOS CRISI) o è vittima di comportamenti lesivi e ingiustizie (donne vittime di violenza; rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezioni internazionale e umanitaria adulti e minori stranieri non accompagnati; vittime di reato e loro famigliari), propone ora su un Blog su Politica e Conflitto. Si tratta di uno spazio di riflessione, di dialogo e di condivisione su temi di natura diversa ma aventi tutti una certa pertinenza con la politica, ponendo una particolare attenzione alla dimensione del conflitto in tale ambito.

In particolare, rispetto a quest’ultimo tema, intendiamo offrire uno spazio per ragionare insieme su quelli che, per comodità, chiameremo conflitti in ambito politico e in ambito politico-amministrativo.

Ciò implicherà anche soffermare l’attenzione su fatti, notizie ed eventi di varia natura che possano avere rilevanza rispetto al dibattito politico.

Le riflessioni che verranno proposte a tale riguardo rinvieranno spesso al modello di Political Conflict Management, elaborato e proposto dall’Associazione (si veda al riguardo la sezione Istruzioni per l’uso).

Chiediamo da subito, a coloro che avranno voglia di esprimere su questo Blog il loro punto di vista, le loro impressioni e i loro ragionamenti di attenersi ad un principio fondamentale: esprimersi in termini rispettosi nei confronti di chiunque.

I contenuti qui proposti non sono indirizzati ad una cerchia ristretta di soggetti con particolare orientamento politico o culturale, né agli appartenenti ad una specifica categoria professionale o di altra natura, ma a tutti coloro i quali ritengano, come chi scrive, che “le cose della politica” siano in realtà “le cose di tutti” e che le cose di tutti siano anche cose della politica.

Speriamo, pertanto, che costoro possano considerare interessante avvalersi del presente spazio per pensare insieme, dialogando, sui diversi temi ritenuti rilevanti per la vita politica della nostra società, tra i quali, a nostro avviso, figura anche la qualità del dibattito tra le forze politiche e di quello interno a tali forze.

Noi dell’Associazione Me.Dia.Re., infatti, pensiamo che la qualità del confronto politico sia fondamentale per la vita di una comunità e dei singoli che la compongono, poiché è da quel confronto che discendono decisioni (in primis quelle legislative e amministrative) capaci di incidere concretamente sulle esistenze di tutti.

La qualità del confronto, dunque, a nostro avviso è, o potrebbe essere, uno dei temi interessanti per chi, avendo voglia di osservare e ragionare su ciò che la politica produce, intenda in qualche misura condividere, riflettere e partecipare.

In conclusione, su questo Blog ci si interesserà non solo degli scambi comunicativi, delle prese di posizione, delle dichiarazioni, ecc. messi in atto da esponenti politici, ma anche di fatti ed eventi che riguardano più in generale la società e la cultura e che suscitano confronti tra cittadini, tra costoro e i loro rappresentanti, nonché tra esponenti politici.

Cosa chiediamo ai visitatori?

È semplice: scrivete ciò che pensate o provate rispetto alle tematiche trattate e segnalateci notizie, articoli, servizi, comunicazioni, ecc. che vi paiono particolarmente rilevanti o significativi, naturalmente, commentandoli, se volete.

Chi volesse scrivere sul nostro blog è pregato di uniformarsi ai seguenti criteri:

  • Non scrivere alcunché di offensivo o diffamatorio nei confronti di alcuno
  • Astenersi dal fare propaganda diretta o indiretta
  • Rispettare le opinioni altrui
  • Proporre riflessioni, informazioni e dati utili al dibattito a cui il blog è destinato

Il blog di Me.Dia.Re., infatti, non è uno spazio in cui esprimere odio o rancore e non può, né vuole, in alcun modo, dare cittadinanza alla violenza verbale. Pertanto, coloro che violeranno tali semplici e ovvie norme comportamentali vedranno cancellati i loro commenti e saranno “bloccati” in sede di login.

In pratica: soltanto dopo la valutazione da parte della redazione, verranno pubblicati i commenti inviati, anche se critici, purché siano pertinenti e non contengano parolacce o contenuti offensivi e denigratori.

Da più parti si rileva: da un lato, la percezione di un profondo distacco tra rappresentanti e rappresentati, cioè tra popolo e politica, conseguenza di una mancata sintonia tra le istituzioni rappresentative e amministrative e i bisogni dei cittadini; dall’altro, il diffondersi tra i cittadini di un crescente desiderio di partecipare, di farsi sentire e di essere considerati. In tale quadro generale, certamente attribuibile ad una molteplicità di condizioni, a loro volta complesse, spiccano, dal punto di vista delle specifiche competenze e dei peculiari, costituitivi, obiettivi di questa Associazione, tre aspetti:

  • la percezione di un bisogno di ascolto piuttosto diffuso nella cittadinanza
  • la rilevanza che i conflitti presenti nella società hanno rispetto al formarsi dell’opinione pubblica (intesa come opinione del/i pubblico/i sulla cosa pubblica), da un lato, e rispetto al legame sociale, al senso di sicurezza, al senso di appartenenza, dall’altro
  • L’incidenza che le estremizzazioni dei conflitti interni al confronto politico possono avere sul processo di formazione dell’opinione pubblica, sui rapporti sociali, sulla cultura e sulle decisioni di matrice politica che interessano la vita quotidiana delle persone.

Riguardo a tali aspetti, si propongono subito alcune considerazioni:

  • ascoltare attentamente l’altro (che sia un cittadino qualsiasi o che si tratti di uno o più rappresentanti o portavoce di gruppi organizzati o meno) non è un’attività di poco conto, anzi, è particolarmente impegnativa e può essere molto faticosa. Peraltro, non consiste solo nello stare a sentire, ma anche nel far comprendere all’altro o agli altri che li si sta ascoltando davvero, e questa parte essenziale dell’ascolto, che implica un’azione comunicativa, è di una certa complessità. Considerando, inoltre, quanti siano i cittadini che i funzionari e i dirigenti della pubblica amministrazione, i presidenti e i consiglieri di Circoscrizione, Zona o Municipio, i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali e regionali, i presidenti di Regione, i parlamentari, i sottosegretari, i ministri… devono ascoltare, è opportuno ragionare in termini realistici sulla loro attività di ascolto. Anche perché essa implica il doversi rapportare con persone diverse, che portano con sé interessi, diritti, principi, valori, modi di pensare, comunicare, agire e sentire diversi
  • anche i conflitti sono una condizione relazionale di particolare complessità e impegno da affrontare, quando se ne è parte protagonista e quando si ha il compito di gestirli. E molti e frequenti sono i conflitti, caratterizzati da fattori in gioco eterogenei e con complessità variabile, che le figure istituzionali sono chiamate a gestire. Si tratti di conflitti tra persone, tra gruppi, organizzati o meno, oppure di conflitti tra cittadini e istituzioni, la gestione è quasi sempre difficile e complessa, anzi spesso è un’azione ricca di insidie relazionali, talune delle quali non immediatamente visibili e dalle conseguenze imprevedibili
  • non è del tutto inedita la tendenza nei rapporti tra forze politiche diverse, e spesso anche all’interno delle stesse forze, ad andare oltre una soglia conflittuale autoregolata. E, se quest’ultima, infatti, è di per sé, naturale, feconda e utile per il dibattito politico, può non esserlo, però, il suo approdare ad un’esasperazione dei toni e dei modi del confronto che finisce per determinare in tale ambito ciò che, in fondo, accade anche in tutti gli altri contesti in cui l’escalation del conflitto si dispiega, vale a dire: l’innalzamento del livello di ostilità tra le parti fino alla delegittimazione, alla spersonalizzazione e, perfino, talora, alla deumanizzazione reciproche. Un confronto, pertanto, che viene segnato dall’abbassamento della qualità del dibattito sui temi e sulle questioni e dal parallelo slittamento delle argomentazioni dal piano del merito a quello dell’attacco personale.

Appare, quindi, plausibile supporre che il valore rappresentativo (e contenitivo) delle istituzioni pubbliche, e ancor di più di quelle di carattere elettivo-rappresentativo, potrebbe essere maggiormente riconosciuto, in virtù di un miglioramento sul piano della qualità e dell’efficacia, se i loro rappresentanti potessero:

  1. affinare ulteriormente la loro capacità di ascoltare i cittadini e, correlativamente, dare luogo ad una comunicazione che palesi inequivocabilmente a costoro l’autentico compimento di tale attività relazionale
  2. gestire più efficacemente la conflittualità interna alla loro sfera – che normalmente è utile alla dinamica democratica del confronto -, onde mantenerla entro binari di rispetto, legittimazione e riconoscimento reciproci, e contribuire così a regolare, all’interno di tali limiti, la stessa dialettica presente nell’opinione pubblica, nella cultura e nella società.

Chi è interessato ai contenuti di questo Blog, può considerare alcuni spunti sullo specifico tema del conflitto in ambito politico e politico-amministrativo, proposti in un ristretto numero di articoli. In essi si esplicitano alcune delle idee di fondo alla luce delle quali vengono individuate e commentate le notizie. In particolare, sono “articoli-cornice” i seguenti:

  1. L’ASCOLTO POLITICO
  2. IL CONFLITTO POLITICO-AMMINISTRATIVO
  3. IL CONFLITTO POLITICO E LA SUA ESCALATION
  4. IL POLITICAL CONFLICT MANAGEMENT: ASCOLTO (POLITICO) E MEDIAZIONE