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17 risultati per la ricerca di: pancia

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L’umanità di Spencer Tracy, il fascismo e l’America First

Spencer Tracy, nato il 5 marzo del 1900, fu un uomo tormentato, che non si riconobbe nella definizione datagli dalla stampa di “migliore attore del mondo”, pur avendo collezionato due Oscar vinti e sette candidature a tale statuetta e il premio come migliore attore a Cannes. Ma era anche un liberal, che nella vita quotidiana e nelle produzioni cinematografiche si batteva per affermare la dignità di ogni essere umano, opponendosi alle istanze autoritarie e razziste, come quelle del partito America First, della “caccia alle streghe” e della segregazione razziale.

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«Chi non riesce a pensare, alla fine, spara»

«Chi non riesce a pensare, alla fine, spara»: potrebbe essere questo il sottotitolo della controversa, pluripremiata e famosissima, opera seconda di Micheal Cimino, Il cacciatore (The Deer Hunter)che uscì nelle sale italiane l’8 dicembre del 1978. Tutti i personaggi del film, infatti, sembrano avere dei problemi nel rapportarsi con le loro emozioni e con i loro sentimenti. Questa difficoltà di stare in contatto con il loro mondo interiore, di pensare a ciò che provano, li porta a mettere direttamente in atto, senza il filtro della ragione, i  sentimenti ele emozioni, cioè, appunto ad agirli. E, poiché ciò genera esiti distruttivi e autodistruttivi, neppure col senno di poi consapevolizzati, viene da chiedersi se non fosse questo il modo con cui Cimino intendeva “denunciare” a modo suo la guerra del Vietnam. Una guerra vista, quindi, non soltanto come conseguenza di una politica sbagliata e omicida, ma come concretizzazione di una scarsa propensione di un intero popolo all’ascolto di sé, come sanguinoso esito di una profonda difficoltà nazionale nel portare le emozioni a livello del pensiero. L’adesione entusiastica o rassegnata al conflitto vietnamita, pertanto, non sarebbe che il risultato di una tendenza diffusa nei cittadini americani a tradurre sentimenti e pulsioni in irriflessive azioni.

Ma, forse, anche questa chiave di lettura è un agito, l’esplicitazione inconsapevole di un’acritica ammirazione per il regista da parte dell’autore del post. 

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Propaganda nazionalrazzista e Welfare

Il socialrazzismo è l’atteggiamento di chi, interessato alla difesa, anzi al rinforzo, dello stato sociale, ritiene che, escludendone i migranti, ciò sia possibile immediatamente. Il nazionalrazzismo stimola e manipola la rabbia e la frustrazione di chi soffre per il disagio sociale sollecitando paura e odio per i migranti. Entrambi affermano che discriminando ed escludendo qualcuno si rinforzino le garanzie per tutti gli altri.

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Razzismo e terrorismo

Razzismo, paranoia e islamofobia: sembrano costituire non soltanto una degenerazione in sé, ma rappresentano anche una vittoria – psicologica, politica, sociale, culturale e… sanguinaria – del sedicente Stato Islamico. Infatti, la visione spersonalizzante, anzi deumanizzante dell’Is, esportata e diffusa con il terrorismo in diversi continenti, rischia di essere specularmente assunta da chi sviluppa una visione degli islamici come se fossero dei nemici, delle non-persone.

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Nessuna vittima è più uguale di un’altra

Rispetto alla vittima di un’ingiustizia, di una violenza, siamo spesso portati all’idealizzazione, ma quando non ci è possibile idealizzarla come martire, come eroica o, almeno, come vicina o simpatica, a volte fatichiamo un bel po’ ad essere empatici con la sua sofferenza. Pare quasi che rispetto alle vittime prevalgano due tipi di atteggiamenti: da un […]

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Il blog “POLITICA E CONFLITTO” è on line

L’Associazione ha attivato sul proprio sito il blog “POLITICA E CONFLITTO”, uno spazio di riflessione, confronto e condivisione su fatti, notizie e fenomeni di attualità, considerati nella prospettiva della mediazione dei conflitti e degli orientamenti teorico-pratici sviluppati da Me.Dia.Re. nei suoi progetti, servizi e formazioni. L’intenzione è di gestirlo il più possibile con spirito neutrale […]