Tesi di Valentina Sestu: Confronto tra il mediatore familiare e l’operatore d’ascolto

Nella tesi di fine corso di Valentina Sestu (Edizione IX del Corso in Mediazione Familiare, Novembre 2016 – Maggio 2018, dell’Associazione Me.Dia.Re.) si svolgono delle serie riflessioni sottese al tema della cura. Come osserva, Valentina, con l’applicazione della legge 4/2013, è tornata ad imporsi la questione relativa a cosa sia la cura e quali siano le professioni deputate a svolgerla. Se come psicologa e come educatrice, Valentina Sestu dichiara di essere intenta alla ricerca della “dedizione umana (più aderente al mondo delle arti)“, senza trascurare “l’applicazione degli aspetti diagnostici (connessi al mondo della scienza), intesi come mezzo, e non come fine“, come mediatrice familiare ritiene che in questa professione si ritrovino l’aspetto umanistico e “artistico”, che “riconduce l’interesse alla persona, nel qui e ora del suo sentire in un contesto neutro“.

“Vedo la professione del mediatore familiare come un’altra sfumatura di umanità; umanità intesa non come primo significato del termine, ossia come capacità di stare con gli altri e avere un approccio solidaristico, ma più come globalità del nostro essere “uomo per gli altri”. Uomo tramite le sensazioni del corpo, tramite le mentalizzazioni dello spirito e tramite le azioni concrete, che si possono realizzare ogni giorno.”

Su queste premesse la tesi sviluppa un interessante confronto tra l’attività del mediatore familiare e quella dell’operatore volontario di un centro di ascolto.

Può cliccare qui chi è interessato a leggere la tesi di Mediazione Familiare di Valentina Sestu (che abbiamo anche intervistato per la rubrica Interviste ad ex corsisti).

Le altre tesi sulla mediazione familiare dei partecipanti ai corsi di Me.Dia.Re. si trovano nella pagina Tesi dei Corsi di Mediazione Familiare, Penale…

Locandina Master Mediatori familiari
Locandina Master Mediazione penale
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