Guido Rossa, primo sindacalista ucciso dalle BR

Guido Rossa ha pagato, con la sua famiglia, il prezzo supremo di chi ha voluto tener fede ai valori della Repubblica, che a Genova e nelle sue fabbriche hanno trovato radice profonda nell’impegno nato dalla Resistenza.
(Sergio Mattarella)

Così il Presidente della Repubblica ha ricordato, nel 2020, la morte dell’operaio genovese, in occasione delle celebrazioni per il quarantesimo anniversario, a cui ha partecipato, appunto, anche la massima carica dello Stato, per ribadire ancora una volta che il ricordo di ciò che avvenne, e di quanto rappresenta, è vivo nelle istituzioni.

Guido Rossa trovò la morte in una fredda mattina lavorativa, quando ancora in fabbrica non era arrivato. Operaio dai 14 anni, si era trasferito da Torino a Genova, dove aveva trovato un posto presso l’Italsider di Cornigliano, e dove aveva messo su famiglia. Comunista militante e delegato sindacale, si accorse che un collega, Francesco Berardi, lasciava dei ciclostilati in officina, il cui contenuto non era equivocabile, soprattutto in quegli anni:

Attaccare il disegno controrivoluzionario del capitalismo nazionale nel suo cuore: la fabbrica. Sviluppare la lotta armata nel cuore della produzione costruendo a partire dalla fabbrica il partito comunista combattente e gli organismi rivoluzionari di massa.

Preso il fiancheggiatore con l’aiuto dei colleghi, si trovò però da solo al momento di mettere la firma al fondo della denuncia. Berardi venne comunque condannato per direttissima a quattro anni, ma a Rossa la vicenda costò molto più cara. Quella mattina, infatti, il commando delle BR lo gambizzò, lasciandolo in vita come da programma. Riccardo Dura, però, decise in autonomia di tornare sui propri passi e di piantare due proiettili nel petto dell’operaio, che spirò di lì a poco.

Dunque, la scelta autonoma di un componente del commando decreta la morte, stavolta, non di un “padrone”, ma di un “compagno”. Nondimeno, alcuni giorni dopo il gruppo decise di rivendicare l’omicidio con un volantino molto chiaro:

Un nucleo armato della BR ha giustiziato Guido Rossa, spia e delatore all’interno dello stabilimento Italsider di Cornigliano. […]

La risposta della società arrivò forte e chiara, con la partecipazione di 250.000 persone ai funerali, e attraverso le parole dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, anche lui presente quel giorno:

Non vi parla il presidente della Repubblica. Vi parla il compagno Pertini. Io le Brigate Rosse le ho conosciute: hanno combattuto con me contro i fascisti, non contro i democratici. Vergogna!

Alessio Gaggero

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