Quinto appuntamento di Note di mediazione: ancora su Il caffettino caldo” per parlare del conflitto al tempo dell’epidemia

Nel quinto appuntamento con la rubrica Note di Mediazione, si torna alla canzone analizzata nello scorso appuntamento “Il caffettino caldo” del cantautore milanese Fabio Concato, canzone nella quale si descrive la quotidianità della città, fatta di comodità, ma anche di conflitti, più o meno violenti che siano. In relazione al momento di grande difficoltà, che stiamo vivendo e che sta vedendo stravolte le nostre abitudini quotidiane, in seguito alle norme restrittive emanate dal Governo, atte a contenere la diffusione del Covid-19, si è posto l’accento su come la conflittualità che viviamo, ogni giorno, all’esterno, durante le nostre normali attività, si sia ribaltata, con prepotenza, sui social, in una sorta di tutti contro tutti, che ha come primaria conseguenza la deumanizzazione dell’altro. Citando l’intervento di Alberto Quattrocolo, dal titolo “La violenza sui social e la mediazione dei conflitti:una proposta di Social Media Conflict Management” ((il cui testo è pubblicato qui, nella rubrica Riflessioni)), tratto dal convegno “Le nuove frontiere della mediazione. Il futuro della mediazione in una società sempre più arrabbiata”, organizzato da Me.Dia.Re., si è cercato di capire quali siano i meccanismi messi in atto da chi agisce violenza, seppur virtuale, sui social, interrogandosi sull’efficacia che la figura di un mediatore di conflitti, potrebbe avere qual’ora fosse messo in atto un suo intervento come professionista.

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