Corsi e ricorsi è una nuova rubrica dell’Associazione Me.Dia.Re., simile ad altre già presenti sul web, che, come quelle, vuole contribuire a mantenere e rinfrescare la memoria circa fatti di varia natura accaduti tanto nel più recente passato che in quello un po’ più remoto. Tendenzialmente, infatti, gli eventi richiamati saranno quelli verificatisi dell’inizio del Novecento fino all’anno scorso. Tuttavia, questa rubrica presenta due caratteristiche: la prima è che è interlocutoria. In sintesi, chiunque abbia voglia di aiutarci a ricordare può segnalarci (in forma non anonima) l’accadimento che ritiene meritevole di attenzione. Pubblicheremo, quindi, tutti i fatti che ci verranno proposti, indicando anche chi è l’autore della “rimembranza”, ma riservandoci la prerogativa di verificare prima la congruità del contenuto e della forma del contributo inviato. Naturalmente, la preghiera è di scrivere dei contributi pubblicabili secondo le regole del diritto e del buon senso. L’altra peculiarità di questa rubrica riguarda il suo “taglio”. Me.Dia.Re., infatti, si occupa di mediazione familiare, penale, di gestione dei conflitti in diversi ambiti (aziendale, sanitario, scolastico..), di ascolto e sostegno per le vittime di reato e di altro ancora, pertanto, i fatti che verranno presi in considerazione saranno, soprattutto, quelli relativi al conflitto nelle sue più diverse manifestazioni e conseguenze, dal livello micro a quello macro. Saranno citati, quindi, eventi bellici, ovviamente, ma anche atti di terrorismo, episodi di criminalità organizzata e non, fatti di politica nazionale e internazionale, specie se aventi correlazioni con questioni del nostro Paese, eventi di rilevanza culturale e altri accadimenti, in vario modo oggetto di discussione, dibattito o polemica.

Entra in vigore la legge Merlin il 20 settembre 1958

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La chiusura delle case di tolleranza scatenò un feroce dibattito, parlamentare e non, che si concluse con l'approvazione della legge. La senatrice Merlin, firmataria e promotrice della legge n. 65 del 1958 che, suo malgrado, passò alla storia col suo nome, non ritenne di vietare “ciò che è insopprimibile, cioè il mercato dell’amore”, ma puntò a cancellare lo sfruttamento perpetrato all’ombra delle leggi dello Stato in una modalità ipocrita che marchiava a vita le donne, privandole della possibilità di trovare un lavoro e immaginare un futuro normale emancipandosi dal degrado. La legge Merlin, tuttora in vigore, non rese illegale la prostituzione, ma il suo sfruttamento ad opera di soggetti pubblici o privati ed eliminò quei provvedimenti, legati a malintese questioni di ordine pubblico e “decoro”, che marchiavano a vita le prostitute.

76 anni fa a Boves scoprirono quanto valeva la parola di un ufficiale tedesco

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11 giorni dopo l'8 settembre del '43, a Boves, i partigiani restituirono i due militari delle SS che avevano catturato. Il comandante tedesco aveva loro garantito che, se glieli avessero consegnati incolumi, non avrebbe fatto rappresaglie. Quando gli era stato richiesto di mettere tale impegno per iscritto, aveva risposto: "la parola d'onore di un ufficiale tedesco vale gli scritti di tutti gli italiani". Subito dopo aver riavuto i suoi due soldati, ordinò la strage. La prima delle quattro stragi nazifasciste subite dagli abitanti di questa cittadina in provincia di Cuneo.  

Il 18 settembre del ’43 Mussolini annuncia da Radio Monaco la costituzione della RSI

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Erano riusciti a farlo scendere dal palco, ma il suo spettacolo era lungi dall'essere finito. Che lui lo volesse o meno.

Il 17 settembre 1944 scatta la fallimentare operazione Market Garden

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Il 17 settembre del 1944 gli Alleati, dopo lo sbarco in Normandia e la liberazione della Francia e del Belgio, davano inizio al piano Market Garden, che prevedeva il lancio di 35 mila paracadutisti americani, inglesi e polacchi, nell'Olanda occupate dalle forze naziste. Concepita dal generale Montgomery, allo scopo di concludere in fretta il conflitto, la più grande operazione aviotrasportata della storia si rivelò un sanguinoso fallimento: le difese tedesche sul Reno non crollarono e il fiume non fu attraversato; il territorio conquistato dagli anglo-statunitensi si rivelò sostanzialmente inutile dal punto di vista strategico generale; l'imprevisto successo tedesco fu sfruttato dalla propaganda del Terzo Reich. E t ra morti, feriti e dispersi, le perdite anglo-americane ammontarono a quasi 17.000. Le vittime olandesi tra i civili non furono quantificabili con certezza, venendo stimate tra le 20.000 e le 30.000 persone.

16/09/1982. Massacri di Sabra e Chatila

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Tra il 16 e il 18 settembre 1982, per circa 40 ore ininterrotte, si consuma una mattanza di civili alla periferia ovest di Beirut, nel quartiere di Sabra e nel campo profughi di Shatila. "L’odore traumatizzante della morte era dappertutto. Donne, bambini, vecchi e giovani giacevano sotto il sole cocente". "Quei civili, a centinaia, erano tutti disarmati. Era stato uno sterminio di massa, un'atrocità […]. Era stato un crimine di guerra." Ha scritto Kapeliouk: "Questo massacro sembra proprio essere stato premeditato. Il suo scopo: provocare un esodo massiccio dei Palestinesi da Beirut e dal Libano. La crudeltà del crimine – corpi lacerati, membra tranciate, bambini squartati, teste di bambini schiacciate contro il muro – può trovare così una spiegazione nella volontà di terrorizzare". Trentasette anni dopo l’eccidio, la quarta generazione di profughi vive ancora nello stesso campo, in condizioni indegne per uomini e bestie, aggravate nel corso del tempo dal progressivo sopraggiungere di nuove ondate di sfollati palestinesi e libanesi, siriani e iracheni, sudanesi ed etiopi, indiani e curdi, in fuga da tutte le tragedie del mondo.

Assassinio di Pino Puglisi il 15/09/1993

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Lo uccisero per rabbia, per paura, per invidia, perché dall’altare li aveva chiamati animali, perché “si portava i picciriddi cu iddu”

1916: inizia la settima battaglia dell’Isonzo, tre giorni di carneficina

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La valle del fiume Isonzo fu teatro delle maggiori operazioni militari sul fronte italiano dal 1915 al 1917, fino alla disfatta di Caporetto. Vi trovarono la morte oltre 300.000 soldati, fra italiani e austroungarici; dodici battaglie, che, a parte la conquista di Gorizia, fruttarono al Regio Esercito guidato dal generale Cadorna ben pochi successi. La settima battaglia dell’Isonzo è la storia di un sanguinoso fallimento, venuto subito dopo una formidabile vittoria, la presa di Gorizia. Iniziò il 14 settembre, e 3 giorni dopo, quando terminò, le truppe di Cadorna avevano conquistato appena qualche trincea e un caposaldo. Ma le perdite italiane ammontavano a 21.144 uomini, mentre gli austriaci avevano perduto circa 15.000 uomini. Chissà quanti, anche in quell'orrenda carneficina, come il soldato Gherlinzoni, di cui riportiamo una lettera alla famiglia, gridarono: "ho quattro bambini! salvatemi la vita!!!". Come scrisse Carlo Emilio Gadda, che a quella battaglia partecipò, tutte quell'atrocità e quelle miserie non potevano costituire "fanfara d’orgoglio".

13 settembre 1982: la legge Rognoni-La Torre introduce il reato di associazione di tipo mafioso

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Pio la Torre, segretario regionale del PCI, e già membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, fu tra i primi a riflettere sull’importanza strategica del patrimonio per i mafiosi. E non aveva paura di dichiarare che "[la] compenetrazione è avvenuta storicamente come risultato di un incontro che è stato ricercato e voluto da tutte e due le parti (mafia e potere politico). La mafia è quindi un fenomeno di classi dirigenti". Non ebbe il tempo, però, di vedere diventare legge dello stato la proposta da lui presentata in Commissione: il 30 aprile 1982 fu assassinato a Palermo insieme al compagno di partito Rosario Di Salvo. Quella legge che introduceva il reato di associazione di tipo mafioso (art.416 bis del Codice Penale) e che prese il nome da lui e dall’allora ministro dell’Interno Virginio Rognoni, costituì una “rivoluzione copernicana”.

12 settembre 1977, muore in carcere Steve Biko

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Stephen Bantu Biko, trentenne sudafricano, attivista contro l’apartheid, morì il 12 settembre 1977, per le conseguenze delle torture inflitte durante la detenzione, nel carcere di Pretoria. "L’arma più potente nelle mani dell’oppressore è la mente dell’oppresso", aveva detto in un discorso sei anni prima. Ai funerali di Biko, il 25 settembre 1977, mentre la bara sfilava su un carro trainato da un bue, condotto dal figlio seienne, ventimila uomini e donne cantavano l’inno nazionale stringendo i pugni alzati. "Il primo passo da fare per l’uomo nero è rendersi conto di chi è; infondergli orgoglio e dignità; ricordargli che è un complice in quel crimine che è l’aver permesso di essere abusato. Quando dici a qualcuno ‘Nero è bello’, in realtà gli stai dicendo ‘Amico, vai bene così come sei, inizia a considerarti un essere umano” (Steve Biko).

1943, Nola: primo eccidio di militari italiani da parte dei nazisti dopo l’8 settembre

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Ciò che accadde settantasei anni fa è considerato il primo atto di rappresaglia nazista in Italia contro l’esercito italiano dopo l’8 settembre. Fino al 1997 quel massacro era stato rimosso, dimenticato, ignorato.

Sorge la Repubblica partigiana della Val d’Ossola il 10 settembre del ’44

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Un'area di 1600 km², sei vallate, 32 Comuni e più di 80.000 abitanti furono liberate  dalla presenza nazi-fascista, con l'entrata dei partigiani a Domodossola la mattina del 10 settembre 1944. I tedeschi e i fascisti opposero una scarsa resistenza e si arresero dopo poche ore, ottenendo in cambio l'onore delle armi e la possibilità di ritirarsi in totale sicurezza. Venne creata un’organizzazione politica di stampo democratico, fondata su saldi valori umani e civili. La mancanza di supporti economici, armi e munizioni, promessi ripetutamente dagli Alleati e mai pervenuti, però, non consentì ai partigiani di reggere a lungo l'assalto dei 13.000 soldati delle forze nazifasciste. 

Gli alleati sbarcano a Salerno il 9 settembre 1943

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L'armistizio dell'8 settembre 1943 aveva posto termine alla guerra tra gli Alleati e l'Italia, ma le truppe hitleriane presenti nel nostro Paese non avevano alcuna intenzione di andarsene pacificamente. Come si vide con lo sbarco degli anglo-americani, il giorno dopo, il 9 di settembre. Quando la battaglia finì si contarono i danni degli intensi combattimenti: i bombardamenti aero-navali avevano fatto strage di civili, Battipaglia, Sarno e Scafati erano state rase al suolo, Salerno era stata duramente colpita nella parte sud, dove si trovavano la stazione ferroviaria, due caserme e una fabbrica di siluri. Dal 9 settembre '43 quella parte d'Italia scoprì cosa significa essere teatro di guerra: lutti, orrori, macerie, una popolazione stremata da malattie e fame, borsa nera, disperazione, diffidenza reciproca con i i vincitori anglo-americani, così culturalmente diversi...

8 settembre 1943, giorno dell’armistizio di Cassibile

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Le conseguenze dell'armistizio, dell'8 settembre del 1943, tra l'Italia e le forze alleate meritano di essere ricordate. Rispetto alla situazione dei militari italiani, ad esempio, ha scritto Giorgio Rochat: "Tutti avevano ragione di sentirsi traditi dal re e da Badoglio, che li avevano abbandonati senza ordini agli attacchi tedeschi. Ciò nonostante, una grande maggioranza di questa massa di sbandati preferì la fedeltà alle stellette e la prigionia nei lager”. Oltre 600mila IMI, nonostante le sofferenze, il trattamento disumano e i vissuti di tradimento e abbandono da parte della madrepatria, rimasero invece fedeli al giuramento, scelsero di resistere e dire no alla RSI (la Repubblica Sociale Italiana), repubblica fascista capeggiata da Mussolini, manichino nelle mani di Hitler. Lo fecero per motivi etici, politici o di pura e semplice coerenza e dignità umana. Una ribellione silenziosa e disarmata che non ottenne mai riconoscimento.

Il 7 settembre 2004 sono rapite Simona Pari e Simona Torretta

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Undici giorni di terrore aspettano le due pacifiste, ignare di ciò che sta per accadere loro.

Eccidio di Rizziconi. 06/09/1943

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Una strage nazista in Calabria, l'unica realizzata in quella Regione, compiuta due giorni prima del fatidico 8 settembre del '43 (il giorno in cui fu comunicata la firma dell'armistizio tra l'Italia e gli Alleati), cioè quando ancora l'Italia e la Germania di Hitler erano alleate.  17 persone uccise, di cui tre bambini e cinque ragazzi: una strage dimenticata fino a tre  anni fa e la cui motivazione non è ancora stata chiarita. Perché per 24 ore furono sparati colpi di artiglieria pesante contro un paese in cui erano presenti soltanto dei civili?

Monaco, 5 settembre 1972: la strage delle Olimpiadi

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Durante le Olimpiadi che avrebbero dovuto segnare la distensione del clima globale, Settembre nero sequestra e uccide undici atleti Israeliani

04/09/17. Pini (Lega): Credere che Regeni sia stato inviato in Egitto per studiare […] non ci crede la gente comune né gli addetti ai lavori

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Si prende spunto da un intervento, di due anni fa, di Gianluca Pini, nel dibattito sulla morte di Giulio Regeni nelle Commissioni parlamentari Affari Esteri, per ricordare che la verità e la giustizia sono lontana dall'essere raggiunte.

Il generale-prefetto Dalla Chiesa è assassinato il 3 settembre 1982

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L’abbandono, la solitudine, il presentimento e la morte. Anche il generale Dalla Chiesa ne fu vittima. Era diventato Vicecomandante generale dell’Arma, massima carica di cui poteva essere allora investito un Carabiniere. Per poter comandare la Prefettura palermitana fu messo in congedo, ma i poteri promessigli dal governo non arrivarono: a sostituirli, la sera del 3 settembre, raffiche di Kalashnikov che si abbatterono sulla macchina del generale e quella della scorta, uccidendo anche l’agente Domenico Russo.

Il 2 settembre 2015 Alan Kurdi affoga nell’Egeo insieme alla sua famiglia

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Alan perde la vita e la sua immagine diventa virale. Charlie Hebdo la mette in copertina e si scatena la polemica. Quel 2 settembre 2015 una barca di migranti siriani era affondata nell’Egeo. Qualcuno si era salvato, qualcuno no. Tra quest’ultimi, due bambini, due fratelli. La foto scattata al corpo senza vita di uno dei due, steso sulla battigia di una spiaggia turca, farà il giro del mondo. Alan era un piccolo siriano kurdo di Kobane, partito con padre, madre e fratellino a bordo di un’imbarcazione, invece che di un aereo, poiché la zia, residente in Canada, non era riuscita a porsi come garante della famiglia.

La strage di Beslan ha inizio la mattina del primo settembre 2004

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Ossezia, Inguscezia e Cecenia: gli intrecci tra le repubbliche federate russe al centro e alla base del sequestro finito in tragedia: 385 morti, di cui 154 bambini. 

Il 31 agosto 2017 l’aggressione della donna rumena in provincia di Savona è di dominio pubblico

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Razzismo o no? Comunque, le lesioni sono attestate dai referti. Il resto è competenza della magistratura.

30 agosto 1918: attentato a Lenin e immediata risposta bolscevica

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La guerra civile russa fu inasprita da una giornata di attentati alla Rivoluzione: si scatenò il Terrore rosso. Cinquecento prigionieri di Pietrogrado furono giustiziati il giorno stesso; altri trecento morirono nel mese successivo; le piazze diventarono teatro di fucilazioni di ex ufficiali zaristi e socialisti rivoluzionari. In tutta la Russia scorreva il sangue dei nemici della rivoluzione, soprattutto di quelli senza armi: furono emesse 6185 condanne a morte. Chissà quanti morirono in realtà.

Libero Grassi muore la mattina del 29 agosto 1991

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L'imprenditore palermitano osò sfidare l'estorsione di Cosa nostra e, per questo, fu ucciso. È oggi ricordato come un eroe "normale". Ma le sue parole restano terribilmente vere e attuali. “I miei colleghi mi hanno messo sotto accusa, dicono che i panni sporchi si lavano in famiglia. E intanto continuano a subire: perché lo so che pagano tutti…Io, con le mie denunce, ho fatto arrestare da solo otto persone. Se duecento imprenditori parlassero, milleseicento mafiosi finirebbero in manette. Non avremmo vinto noi così?”.

Solo 12 professori universitari, su oltre 1200, rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo

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Dodici professori ordinari su 1.250 rifiutarono di piegarsi al duce, non accettando di «giurare fedeltà al Regime Fascista e di formare cittadini devoti al Regime Fascista». Quei dodici perdettero la cattedra e la libertà personale, ma non quella del pensiero, della coscienza, non la coerenza con se stessi e i loro valori e non la dignità. Citando un'espressione, di uno di loro, Gaetano De Sanctis, quei 12 furono tra i pochissimi che ebbero «parimenti sdegno di essere oppressi e di farsi oppressori».

27 agosto 1916 Ungaretti scrive San Martino del Carso, mentre il Regno d’Italia dichiara guerra alla Germania

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Ungaretti il 27 agosto 1916 era al fronte, sul Carso, immerso nel macello della Prima Guerra Mondiale. 

Di queste case
non è rimasto
che qualche brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
È il mio cuore
il paese più straziato.

Più tardi sostenne che quella era "stata una delle guerre più stupide che si potessero immaginare, a parte che la guerra è sempre stupida; ma quella era particolarmente stupida” e che "la guerra è e rimarrà l’atto più bestiale dell’uomo”.

26 agosto 2004: uccisione del reporter italiano Enzo Baldoni

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L'esercito Islamico dell'Iraq sequestra e uccide, nell'arco di 6 giorni, il giornalista che si occupava di resistenza irachena. Chi l’ha conosciuto lo descrive come un idealista, un sognatore, tanto ironico e irriverente quanto carico d’umanità. Inviato di guerra anomalo, non opinionista e neppure corrispondente, ma semplice reporter che coglie l’attimo e lo narra nella sua nudità, sceglie di mantenere sulle cose “lo sguardo di Candide”, libero da preconcetti.

25 agosto del 1944: Parigi è liberata!

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Gli ultimi giorni prima della liberazione di Parigi furono contraddistinti da numerosi avvenimenti militari, diplomatici e simbolici, che avrebbero segnato la storia francese degli anni a venire. Soprattutto quel 25 agosto 1944 quando gli Alleati entrarono nella capitale, non trovarono quella devastazione che il il Führer aveva ordinato. Il generale Von Choltitz, infatti, che era stato nominato da Hitler in persona comandante militare dell’intera Parigi, non seguì le disposizioni del proprio superiore, grazie anche alla fine opera diplomatica svolta dall’allora console generale di Svezia Raoul Nordling.

Eccidio nazifascista di Vinca 24 agosto 1944

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La mattina del 24 agosto 1944, gli abitanti di Vinca, un piccolo borgo ai piedi delle Alpi Apuane, tra il fragore delle mitragliatrici, le urla dei feriti e gli ordini secchi in tedesco, udirono nettamente dialoghi in italiano, con l’inconfondibile inflessione dialettale della zona ("Giovanni, si ammazza?"- "Ammazzane quanti ne vedi".). Non era la prima volta che le truppe naziste si avvalevano di collaborazionisti fascisti, ma l’eccidio di Vinca è forse il primo caso attestato in cui gli uomini delle Brigate Nere competono in efferatezza con i tedeschi, partecipando direttamente all’azione. Quella di Vinca, che fu una delle stragi nazifasciste più crudeli per le modalità delle singole uccisioni e per gli episodi di sadismo contro i civili (171 assassinati, di cui 95 donne e quasi metà bambini, di cui 4 bimbi sotto l'anno e 11 sotto i dieci anni, e anziani, fra cui molti infermi e malati), rientrava nella repressione anti-partigiana, attuata  nel  triangolo  compreso  fra  Appennino, Apuane e mar Tirreno nell’estate 1944, a ridosso del tratto occidentale della Linea Gotica.

23 agosto 1927: esecuzione di Sacco e Vanzetti

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Due Italiani anarchici venivano uccisi sulla sedia elettrica il 23 agosto del 1927. Giuridicamente, non c'era alcuna prova a loro carico, addirittura non si tenne conto della confessione del detenuto Celestino Madeiros, che ammise di aver preso parte alla rapina e di non aver mai visto Sacco e Vanzetti. I due italiani furono condannati perché, come disse in aula un testimone, “il rapinatore camminava come uno straniero”, e perché, disse un altro, “uno dei rapinatori portava i baffi”. Le 400.000 persone che parteciparono ai funerali portavano tutte un bracciale con la scritta “La giustizia è stata crocefissa”; campeggiava uno striscione con la celebre frase del giudice Thayer dopo la sentenza: “Hai visto cosa ho fatto a quei due bastardi anarchici?”. Il 23 agosto 1977, a cinquant’anni dalla morte, l’allora governatore del Massachusetts, Michael Dukakis riabilitò pubblicamente i due uomini: “Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti”.

22/08/1938: censimento speciale nazionale degli ebrei in Italia

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La campagna antisemita veniva portata avanti già da qualche tempo sui giornali controllati dal regime fascista ed erano iniziate le intimidazioni nei confronti degli intellettuali di origine ebraica politicamente più esposti: si stava costruendo un clima. Il 14 luglio 1938, con la pubblicazione del documento “Il fascismo e i problemi della razza”, noto anche come “Manifesto degli scienziati razzisti”servì a fornire le basi teoriche all’introduzione ufficiale del razzismo (pare che Mussolini si vantasse di esserne il vero autore). Poi il 17 luglio, l'Ufficio centrale demografico del Ministero dell'Interno cambiò nome e competenze diventando la "Direzione Generale per la demografia e la razza" (nota anche con l'acronimo di Demorazza), e circa un mese dopo fu creato l’Ufficio Studi del problema della razza, presso il gabinetto del Ministro della Cultura Popolare. Il censimento speciale nazionale degli ebrei avviato il 22 agosto era il presupposto per la successiva emanazione delle successive leggi razziali: il censimento degli ebrei del 22 agosto del '38 serviva a creare consenso popolare per le future leggi razziale, facendo credere che gli ebrei fossero troppi, che fossero in crescita e che fossero pericolosi.