Franco conquista Madrid e tutta la Spagna

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La guerra civile spagnola attira su di sé gli sguardi delle potenze europee, che decidono di sostenere le parti in causa. Sarà però l'alleato di Hitler e Mussolini a prevalere.

Quando Marlon Brando rifiutò l’Oscar perché «non siamo umani»

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Il 27 marzo del '73, Marlon Brando rifiutò l'Oscar per la parte di Vito Corleone ne Il Padrino (1972, di Francis Ford Coppola). Al suo posto salì sul palco del Dorothy Chandler Pavillon, l'attivista e attrice Sacheen Littlefeather. Avrebbe dovuto leggere il discorso di Brando sulle ragioni del rifiuto, ma non le fu permesso. Poté solo dire che Marlon Brando le aveva chiesto di spiegare che «La ragione è dovuta al trattamento degli indiani d’America nell’odierna industria cinematografica […] e televisiva...». In realtà, nel discorso di Marlon Brando c'era molto più di questo. Il giorno dopo il New York Times pubblicò il testo integrale. Ma i suoi effetti, anche pratici e immediati, furono di gran lunga superiori a quelli derivanti da un momento di attenzione mediatica.

1942, apre la sezione femminile nel lager di Auschwitz

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"Quando ho capito tutto questo, e cioè che sotto la coperta ci poteva essere qualunque schifezza, ma che sopra tutto doveva avere un aspetto perfetto, ho trovato la risposta a un sacco di cose."
Liliana Segre

John Lennon e Yoko Ono protestano… a letto

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Appena sposati, decisero di trascorrere la luna di miele a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla guerra in Vietnam. Lo fecero in un modo molto particolare, con gli occhi di tutto il mondo puntati su di loro.

Richard Widmark, il cattivo “buonista” di Hollywood

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Richard Widmark si batté per i valori e i principi in cui credeva a modo suo, cioè senza clamori. Era un democratico liberal, antirazzista, non-violento e ambientalista: anti-maccartista prima, anti-reaganiano poi, contrario al commercio delle armi sempre, si oppose alle politiche di Bush padre e ancor di più a quelle di George W. Bush. Eppure per milioni di spettatori, per almeno quarant'anni, il suo nome nei titoli di testa di un film evocava l'immagine del killer sadico, del bigotto violento, del razzista frustrato, del reazionario corrotto. E anche i tantissimi personaggi positivi che portò sullo schermo erano figure complesse: uomini caratterizzati da tormenti e ambivalenze, da pulsioni distruttive e dubbi laceranti. Uomini in lotta, contro se stessi o contro le prevaricazioni del potere, e rosi da una solitudine nervosa. Buoni o malvagi che fossero i suoi personaggi, sapeva renderli terribilmente umani, rivelando, spesso, dietro una maschera di fredda calma, spiragli di toccante vulnerabilità. 

Da via Rasella a via Ardeatina: occhio per occhio…

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La deumanizzazione dell'altro è un meccanismo che può portare ad esiti atroci. Le tristemente note Fosse Ardeatine furono teatro di una delle pagine meno umane della storia umana.

Il 21 marzo 1960 si consuma il massacro di Sharpeville

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Da manifestazione pacifica a massacro di vite umane il passo è, a volte, molto più breve di quanto si pensi. Il Sudafrica può insegnarci qualcosa in questo senso.

1994, omicidio Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

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"Era chiaro che Ilaria era capitata su uno dei punti sensibili che la Somalia cercava affannosamente di proteggere e che l’Italia aveva la necessità di coprire."

Il massacro, tutto italiano, dei cantastorie etiopi

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19 marzo 1937 il viceré d'Etiopia Rodolfo Graziani scriveva al ministro Lessona: «ho ordinato che tutti i cantastorie, indovini e stregoni della città e dintorni fossero arrestati e passati per le armi». Mussolini al riguardo scrisse: «approvo quanto è stato fatto circa stregoni e ribelli». 

Il massacro dei cantastorie etiopi da parte degli invasori italiani, non appare così bizzarro, se si considera che, forse, secondo, MussoliniGraziani Lessona, per ridurre l'intero popolo etiope al più totale asservimento, occorreva eliminare ogni sua capacità di avere una mente e una volontà autonome. Quindi la strage dei cantastorie, non solo seguiva e accompagnava le rappresaglie sulla popolazione civile, i massacri dei indiscriminati dei civili, ma si collegava all'eliminazione radicale della classe dirigente etiope. Lo scopo era impedire per sempre a quel popolo di parlare, di pensare e di credere. E i cantastorie parlavano, facevano pensare e aiutavano a credere. Dopo di loro, non a caso, saranno preti e monaci ad essere massacrati. 

Il giudice Minervini, un uomo abbastanza serio da non prendersi troppo sul serio

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Tutte le mattine il giudice Girolamo Minervini saliva sull'autobus…