Coluche, figlio di un immigrato italiano, cresciuto in povertà e divenuto il comico più irriverente, provocatorio e popolare di Francia, si candidò alle elezioni per la carica di Presidente della Repubblica. Così annunciò la propria candidatura «Mi appello agli sfaccendati, agli zozzoni, ai drogati, agli alcolizzati, ai froci, alle donne, ai parassiti, ai giovani, ai vecchi, agli artisti, agli avanzi di galera, alle lesbiche, ai garzoni, ai neri, ai pedoni, agli arabi, ai francesi, ai capelluti, ai buffoni, ai travestiti, ai vecchi comunisti, agli astensionisti convinti, a tutti quelli che non credono più nei politici, affinché votino per me, si iscrivano presso il loro municipio e propagandino la novità. TUTTI INSIEME PER FOTTERLI IN CULO CON COLUCHE, il solo candidato che non ha motivo di mentire». I sondaggi erano dalla sua, ma prima del voto si ritirò. Morì quarantunenne, 5 anni dopo, il 19 giugno del 1986.