Intervista a Vittoria Nallo: la politica e il conflitto

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Nella ventottesima puntata di Conflitti in corso affrontiamo il tema del conflitto in ambito politico. Infatti, abbiamo intervistato Vittoria Nallo, studentessa ventiduenne del Politecnico di Torino e coordinatrice, in questa città, di un Comitato di un partito, Italia Viva, chiedendole di riflettere proprio sulle dinamiche conflittuali che interessano la politica, in generale, e il suo partito, in particolare. E, nello svolgere delle osservazioni sulla tendenza, trasversale alle diverse forze politiche, ad adottare una comunicazione a base di semplificazioni e di slogan, spesso caratterizzata dal tentativo di delegittimare l'avversario, trasformandolo in un nemico, Vittoria Nallo non esita a proporre rilievi critici anche all'indirizzo del suo partito e al suo leader.

 

Intervista a Monica Cristina Gallo: i conflitti all’interno del carcere e la necessità dell’Ascolto e della Mediazione

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Nel 27° video di Conflitti in corso, grazie alle riflessioni di Monica Cristina Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà della Città di Torino, “entriamo” dentro i conflitti che attraversano la quotidianità di chi vive e di chi lavora in carcere, in particolare nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.

Monica Cristina Gallo, che è anche mediatrice familiare e penale, infatti, ci spiega le sofferte dinamiche relazionali, i vissuti più ingombranti, i bisogni di ascolto e riconoscimento sottesi alle tensioni e ai contrasti che connotano la vita nei luoghi di reclusione. E non ha esitazioni nel sostenere la necessità di avviare un percorso di sperimentazione di percorsi di Ascolto e Mediazione all’interno della Casa Circondariale e di attività di mediazione dei conflitti familiari tra le persone detenute e i loro famigliari.

Ventunesimo appuntamento Note di mediazione: “La compagnia” di Vasco

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Parliamo della gioia in questo ventunesimo appuntamento con la rubrica Note di Mediazione. Ricorrendo a "La compagnia" di Vasco, ci soffermiamo su questa emozione universale,  e sull'importanza del suo riconoscimento nei percorsi di mediazione familiare e, in generale, di mediazione dei conflitti.

Intervista a Renzo Marcato: la gestione dei conflitti in azienda

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«Per me la mediazione è uno strumento potente! Estremamente utile. E io continuo a pensare che all'interno delle aziende dovrebbe esserci del personale preparato da questo punto di vista».

Sono, queste, alcune delle riflessioni proposte, in questa ventiseiesima intervista di Conflitti in corso, da Renzo Marcato, cofondatore e AD di Abile Job, con un passato di lunga esperienza lavorativa nella gestione delle risorse umane all'interno di un grande stabilimento di una multinazionale.

Intervista a Federica Castellaro: la gestione dei conflitti in una cooperativa sociale

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Il 25° video di Conflitti in corso, grazie all’intervista fatta con Federica Castellaro, presidente della Cooperativa Il Ricino ed educatrice, permette di affrontare contemporaneamente moltissime tematiche: le difficoltà e le responsabilità di chi ha un ruolo apicale rispetto ai conflitti e alle criticità relazionali che attraversano un gruppo di lavoro, la possibilità che i conflitti con l’esterno (con la committenza o con le persone prese in carico) producano malcontenti, disagi e conflitti interni all’équipe; la scomoda posizione del leader quando deve assumere provvedimenti che procureranno amarezza e sofferenza in un collega; la delicata funzione di presidiare la qualità e il senso sociale e umano dell’attività svolta in presenza di condizioni economiche scoraggianti; l’utilità della mediazione (svolta anche come supervisione) per la riflessione sui rapporti con gli utenti e di quelli interni all’équipe.

«Io penso che il lavoro sulla mediazione fatto con voi [l’intervento di ascolto e mediazione erogato da Me.Dia.Re. in termini di incontri di supervisione] sia stato davvero importante. Perché…».

Intervista a Antonella Pisegna: la delicata funzione dell’educatore – 24° puntata di Conflitti in corso

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In questo 24° video di Conflitti in corso, non commentiamo il caso di un conflitto, ma intervistiamo Antonella Pisegna, consigliera d’amministrazione della Cooperativa Il Ricino ed educatrice con una solida esperienza alle spalle. Antonella ci parla, quindi, dello sfaccettato e complesso lavoro dell’educatore, esplorando anche i risvolti conflittuali – manifesti e latenti - che interessano sia i rapporti familiari tra le persone prese in carico, sia quelli tra costoro e l’educatore stesso. Senza trascurare anche la dialettica tra il lavoro concreto dell’educatore e il modo – spesso stereotipico – col quale viene rappresentato e percepito.

Ventesimo appuntamento di Note di mediazione: Tristezza (per favore vai via) di Ornella Vanoni

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Il ventesimo appuntamento con Note di mediazione è centrato su un'altra emozione universale: la tristezza. Si ragiona, quindi, sulla sua comparsa frequente nei percorsi di mediazione, ma anche della sua gestione da parte del mediatore familiare (e, più in generale, del mediatore dei conflitti), tenendo presente quali sono le funzioni di tale emozione, le sue forme di manifestazione e i suoi significati. L'ispirazione è data da "Tristezza (per favore vai via)", conosciutissima nella versione cantata da Ornella Vanoni, nel 1967, a partire dal brano "Tristeza" scritto, nel 1963, da Haraldo Lobo e Niltinho.

Tesi di Mariagrazia Bertini: La Mediazione familiare: ruolo dell’avvocato e ruolo del mediatore

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La tesi di Mariagrazia Bertini per il Corso in Mediazione Familiare esplora gli aspetti peculiari della mediazione familiare rispetto alle altre tipologie di intervento nella gestione dei conflitti e dopo aver esaminato le caratteristiche e il ruolo del mediatore familiare si sofferma sul ruolo, attuale o potenziale, che gli avvocati possono avere sia a margine che all’interno della mediazione familiare, riflettendo sui vantaggi che può portare una maggiore sinergia tra le due professioni.

«Il conflitto è innanzitutto relazione e come tale non va confuso con la violenza che presuppone invece l’assenza di relazione. Il conflitto allora va vissuto come parte di noi e merita il suo riconoscimento. 

Ma dove è possibile dare voce al conflitto?

Certamente, uno dei luoghi istituzionalmente deputati a tale funzione è il Foro, nel quale le parti in conflitto possono depositare le proprie richieste e cercare risposta nella ‘Giustizia’ demandando la risoluzione del loro conflitto ad un Giudice naturale precostituito per legge, terzo e imparziale che deciderà chi ha torto e chi ha ragione in base alla Legge e al Diritto, nella cornice e secondo il rito del Processo.

Nel Processo però le persone entrano poco e hanno poca voce, perché anche la loro voce è demandata ad altri soggetti, gli avvocati.

Esistono però luoghi che consentono alle persone di sedersi e parlare. Uno di questi è la ‘stanza della mediazione’ (…).

Le parti sono direttamente responsabili del proprio conflitto e sono esse sole a gestire ogni aspetto della loro relazione, se pure con l’intervento di un terzo, appunto il mediatore.

L’autodeterminazione delle parti non esclude il compito e il ruolo dell’avvocato ma anzi lo presuppone.

Con l’aiuto del mediatore, infatti, le persone, in un certo senso, prendono in mano le redini della propria vita senza delegarla a terze persone ma allo stesso tempo hanno bisogno che tutto ciò rientri nella cornice normativa e giuridica del nostro ordinamento, onde evitare che i loro sforzi possano essere vanificati da un mancato riconoscimento giuridico della loro volontà».

Tesi di Irma Pinocchio: Mediazione familiare: la prigione emotiva nella danza del conflitto

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Irma Pinocchio nella sua tesi per il Corso in Mediazione Familiare analizza la serie Kidding, perché, pur non essendoci come personaggio un mediatore familiare vero e proprio, presenta moltissimi aspetti che valgono ad illustrare il potenziale e l’efficacia della mediazione, soprattutto, a suo parere, quella proposta da Me.Dia.Re.: «la separazione a seguito di un evento critico della vita che ha spezzato una famiglia, l'importanza dell'ascolto, il fatto che i conflitti latenti possono incidere sulle funzioni genitoriali inglobando i genitori nel loro dolore e allontanandoli dai bisogni dei figli che si sentono soli, non capiti, non ascoltati. In particolare, il bisogno di essere ascoltati è un tema centrale in questa serie televisiva che si esplica nei vari personaggi e, quando le emozioni vengono riconosciute, i personaggi possono puntare al confronto e a quella catarsi di cui parla Morineau».

L’analisi di Irma Pinocchio è talmente accurata che non si limita a descrivere i punti salienti della serie televisiva, ma riprende i dialoghi dei personaggi, mettendo in luce osservazioni e collegamenti con le dinamiche del conflitto e le svolte consentite proprio dalla mediazione.