Viene sciolta la Camera dei fasci e delle corporazioni il 5 agosto del 1943

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Nel 1939, dopo 17 anni di regime fascista, le elezioni politiche, rese di fatto inutili da molto tempo, erano state del tutto abolite nel 1939: la Camera dei Deputati  era stata sostituita dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni, la quale era composta solo da fascisti nominati dal Governo, sostanzialmente da Mussolini, mentre il Senato rimaneva di nomina regia. Caduto il governo di Mussolini, il 25 luglio del '43, a seguito del voto di sfiducia del Gran Consiglio del Fascismo, il nuovo governo, presieduto da Badoglio, con il Regio Decreto-legge del 2 agosto 1943 n. 705, entrato in viogre il 5 agosto, scioglie, ma non sopprime, la Camera dei fasci e delle corporazioni. E stabilisce che entro 4 mesi dalla fine della guerra si dovranno svolgere le elezioni per la Camera dei deputati.

Il 4 agosto del 1964 il cosiddetto incidente del Tonchino ‘legittima’ l’escalation dell’intervento militare degli Stati Uniti in Vietnam

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Quando entrarono effettivamente in gioco gli Stati Uniti nella Guerra del Vietnam? L'incidente del Golfo del Tonchino, avvenuto il 4 agosto 1964, ebbe un ruolo importante nel determinarlo.

Nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974 si consuma la strage dell’Italicus

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Dodici morti e quarantotto feriti. Non vanno dimenticate le vittime della strage dell'Italicus, il treno espresso Roma – Monaco, sul quale esplose una bomba all'una e ventitré del 4 agosto 1974 a pochi metri dall’uscita della Grande Galleria dell’Appennino. Ancora oggi non ci sono colpevoli accertati. I neofascisti indicati come gli esecutori materiali furono assolti da Carnevale in Cassazione nel 1987. Risulteranno poi essere iscritti alla P2 molti dei personaggi coinvolti nella vicenda, in ruoli diversi, alti ufficiali dei carabinieri, magistrati, ecc. Del resto, anche i vertici dei servizi segreti del periodo erano iscritti alla P2. E in contatto con Licio Gelli o con la P2 erano anche gli estremisti neri sospettati di aver materialmente compiuto l'attentato. 

La mediazione come ascolto e confronto

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Un dialogo fra parti contrapposte indica il tentativo di persone disposte a ragionare con l’intento di raggiungere una verità o un’opinione condivisa. Se su questa premessa si fondasse l'attività di mediazione, sarebbe assai poco frequente il suo dispiegarsi, poiché raramente in caso di conflitto vi è una tale attitudine al dialogo tra le persone che ne sono protagoniste. Ma se, invece che un'occasione di dialogo, si propone un'opportunità di confronto, allora le opportunità di ricorso alla mediazione aumentano sensibilmente.

Bologna, sabato 2 agosto 1980, 10:25.

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A quarant’anni da quel sabato mattina 1° agosto 1980, non si conosce ancora tutta la verità sulla strage di Bologna: 85 morti e 200 feriti. Renato Zangheri, sindaco di Bologna, cinque giorni dopo la strage, tenne un discorso in piazza Maggiore. Tra le altre cose disse:

"Corpi straziati chiedono giustizia, senza la quale sarebbe difficile salvare la Repubblica; chiedono pronta identificazione e condanna dei colpevoli di tutti i delitti che hanno macchiato l'Italia in questi anni; chiedono la sconfitta della sovversione, e le condizioni di una vita e di una democratica ordinata.
Incertezze e colpevoli deviazioni hanno subito le indagini da Piazza Fontana ad oggi. Troppe interferenze e coperture sono state consentite. Ora la sincerità del dolore e della condanna si misurano sui fatti ed esclusivamente su di essi, sulla volontà e sulla capacità politica e giudiziaria di far luce sulle trame eversive e sui delitti che si susseguono in un crescendo inaudito.
E' certo che coloro i quali hanno ricevuto le responsabilità di governo e parlamentari dal popolo, tutti coloro che esercitano funzioni pubbliche, dal popolo verranno giudicati per quello che faranno (...). Ognuno dovrà compiere il proprio dovere, come l'hanno compiuto le donne e gli uomini accorsi alla stazione di Bologna nelle ore della strage, per soccorrere e salvare: semplici cittadini, personale sanitario, magistrati, dipendenti degli enti locali, ferrovieri, vigili del fuoco, militari, forze dell'ordine, e la moltitudine che è su questa piazza a raccogliere la sfida del terrorismo. Grazie di essere venuti. Assieme non potremo essere sconfitti. (...). Così noi affermiamo oggi la nostra difficile speranza e chiediamo a tutti di combattere perché la vita prevalga sulla morte, il progresso sulla reazione, la libertà sulla tirannia". 

Il primo agosto del 2016 il Senato approva il disegno di legge sul caporalato

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Con la legge 199/2016, approvata dal Senato il 1° agosto 2016 e dalla Camera il 18 ottobre dello stesso anno, veniva definito il reato di caporalato, inasprite le pene nei confronti di chi lo mette in atto e, contestualmente, se ne tutelavano le vittime. Le quali erano e, purtroppo, ancora sono tantissime: centinaia di migliaia di esseri umani, italiani e migranti, impegnati nella produzione agroalimentare in Italia, che costituisce la più grande eccellenza del nostro Paese. Persone che, invece di essere riconosciute e rispettate come individui e come lavoratori, venivano e, purtroppo, ancora vengono, sottoposte a violenza, ricatti, abusi.